“La situazione è preoccupante, non solo perché abbiamo già superato i livelli di sostenibilità, ma anche perché, con tassi di inflazione che riprendono a crescere a ritmo vertiginoso, le pensioni subiranno nei prossimi anni un ulteriore ed enorme processo di svalutazione, col rischio di non riuscire più ad assolvere alla funzione per la quale sono stati pagati i contributi nella vita attiva e di non riuscire ad assicurare ai pensionati un’esistenza dignitosa”.
Così Vincenzo Pardi, segretario generale della Fnp Cisl di Basilicata, all’indomani dell’annuncio ufficiale da parte del Governo Monti sul blocco del recupero dell'inflazione per le rendite.
“E’ un’ulteriore richiesta di enormi sacrifici per una fascia che si è già fortemente impoverita negli ultimi 15 anni e continua a vivere sulla propria pelle i risvolti più negativi di questa crisi”, aggiunge Pardi.
Il dato reale dell’inflazione, per gli anziani e per i meno abbienti, si stima infatti in una perdita del potere di acquisto dell’8-10 per cento ogni anno, a causa dei rincari e delle speculazioni. In considerazione di questo andamento la perdita media del potere di acquisto si sarebbe ormai attestata intorno al 35 per cento.
“Comprendiamo l’urgenza e l’emergenza del momento – conclude Pardi – ma non capiamo perché si debba chiedere ancora una volta ai pensionati di risollevare le sorti di questo Paese, mentre sul fronte della spesa pubblica si sta oggettivamente facendo molto poco. Siamo pronti a qualsiasi forma di mobilitazione per difendere posizioni sociali ed economiche già molto precarie ed evitare che la nostra diventi una categoria a povertà diffusa, come sta già succedendo”.
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