Inizia l’attività di comunicazione sul territorio del Parco nazionale del Pollino, per divulgare le tecniche di installazione e di attivazione dei chiusini per la cattura del cinghiale, coerentemente con quanto previsto nel “Piano operativo di gestione del Cinghiale”. Lo rende noto una nota dell’ufficio stampa del Parco.
Le attività previste, promosse dall’Alsia in collaborazione con l’Ente Parco nazionale del Pollino, riguardano tre incontri che si terranno alle 18:30 dei giorni 23, 24 e 25 Maggio nelle relative sale consiliari dei comuni di Terranova del Pollino, Carbone e San Severino Lucano.
Gli incontri sono rivolti agli agricoltori del territorio, interessati a contribuire, mediante l’istallazione di piccoli recinti di cattura del cinghiale sui propri terreni, al controllo del cinghiale nel territorio del Parco e alla riduzione dei danni alle produzioni agricole che negli ultimi tempi hanno raggiunto livelli non più sostenibili per le finanze dell’Ente e per l’economia agricola.
All’interno di un’area protetta uno dei problemi più complessi è quello della coesistenza tra fauna selvatica ed attività agricole. Per una serie di fattori il cinghiale: animale di per sé prolifico e versatile, fatto oggetto in passato di ripopolamenti a scopo venatorio, è la specie che pone maggiori problematiche di gestione e di coesistenza con le attività antropiche. Tale criticità ha reso necessaria l’attuazione di strategie per la mitigazione del conflitto, consistenti anche in un rapporto di collaborazione con il mondo agricolo. Il metodo di contenimento del cinghiale tramite recinti di cattura si è rivelato in altre aree protette di grande efficacia per il numero di ungulati che ha permesso di catturare.
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