"Nei giorni scorsi abbiamo appreso dagli Organi di Stampa di una interrogazione del Consigliere regionale Venezia circa alcuni presunti “discrimini” presenti nell’ambito dell’assistenza ai diabetici Lucani, tanto da far ipotizzare e dire di trovarci in una logica di assistenza di serie B rispetto ad altri Territori, quale la contermine Puglia". Lo afferma, in una nota, il presidente dell'Alad, l'associazione lucana assistenza al diabete, Antonio Papaleo. "La Basilicata, nel contesto del Mezzogiorno, anche grazie alla costante e incalzante azione svolta dalla Associazione, ha ottenuto una Legge regionale innovativa, dando impulso al cosiddetto Progetto Igea al Diabete; Legge Regionale n.9/2010 recuperata quasi integralmente all’interno del nuovo Piano Sanitario Regionale Lucano, laddove aspettiamo fiduciosi la puntuale presa di posizione e voto favorevole del Consigliere Venezia e del suo gruppo Consiliare, a testimonianza concreta delle attenzioni che si intendono rivolgere ai Cittadini affetti da Diabete Mellito".
"Per quanto attiene il Diabete in età evolutiva – aggiunge Papaleo – da tempo immemorabile andiamo sostenendo che andrebbe molto meglio attenzionato, specie nel rapporto Scuola-Diabete (stante le tante distrazioni del Sistema Scolastico, nonostante il continuo nostro pressing a cui si rimane sordi, nonostante è proprio quello il luogo dove si generano i veri danni psicologici), nel rapporto Lavoro-Diabete (a causa delle carenze complessive del mercato del lavoro che crea un discrimine vero verso il giovane diabetico per la disinformazione presente), nel rapporto Diabete-Patente di Guida automobilistica che recentemente ha aggravato le condizioni in ragione di una disposizione europea, recepita in senso restrittivo dal Governo Italiano; si potrebbe continuare con i Congedi Parentale, la Legge 104 e via elencando.
Ovviamente, aspettiamo su tutte queste problematiche approfondimenti e specifiche interpellanze che, siamo convinti, il Consigliere Venezia non ci farà mancare, stante la Sua notevole attività interrogante".
Contina il presidente dell'Alad: "segnatamente all’uso dei microinfusori, gli stessi non vanno applicati in modo generalizzato, ma sotto stretto controllo del Medico Specialista, previa una dose notevole di formazione dei Soggetti interessati e con la Loro piena e convinta consapevolezza e disponibilità. Noi stessi, come Associazione di Pazienti, teniamo appositi Campi Scuola, anche più volte nel corso dell’anno, rivolti a giovani e Adulti, con o senza microinfusori, senza mai gravare sulle spalle del Pubblico quant’anche sarebbe specifico compito loro, come accade in altre realtà nazionali.
Circa, infine, al monitoraggio continuo non intendiamo addentrarci rinviando agli addetti ai lavori una riflessione più precisa ed appropriata.
A noi rimane solo l’auspicio che si possa seriamente guardare alla centralità del Paziente e segnatamente del Paziente Diabetico che, se non curato bene, incappa nelle terribili complicanze, con conseguente abbattimento della qualità della vita e dell’allargamento esponenziale della spesa sanitaria e sociale. La presente solo per fare o tentare di fare un minimo di chiarezza, aspettando di poter incontrare (se lo terrà necessario ed opportuno) il consigliere Venezia”.
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