“Un ottimo lavoro , ottenuto anche grazie all'opportunità concessa dal CnMAC e dal TDM di lavorare insieme su problemi veri e che vanno ad incidere sulla salute del cittadino”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Antonio Papaleo, presidente Alad/Fand, associazione lucana assistenza diabetici.
“Importanza di poter fare fronte comune, vero antidoto alle logiche di approssimazione e di sufficienza che quotidianamente si riscontrano, ove troppo spesso prevale la corsa all'abbattimento dei costi a prescindere dalla qualità dell'assistenza. Ci tocca assistere , spesso in solitudine , ad un susseguirsi di strategie, dettate dalla incertezza e dalla insicurezza, tanto da farci ritenere di essere oramai di fronte all'avverarsi della profezia di don Milani, il quale amava ripetere . “ quando i nani allungano le ombre siamo al tramonto “.
Un “ tramonto” che fa sempre più breccia nel mondo della sanità, dove si riscontra una scarsa informazione del medico verso il paziente, di cui è chiamato “ a prendersi cura “, rendendo precario il rapporto Medico- Paziente, con l'aggravante di non svolgere l'importante pratica della così detta “ Educazione Terapeutica “
Con riferimento, invece, all'introduzione dei farmaci biologici e biosimilari, continuano le perplessità , anche in quanto una buona percentuale dei medici intervistati, attraverso il questionario loro somministrato,, dichiarano di non avere avuto informazioni di senso compiuto e scientificamente validate dalla stessa Agenzia del Farmaco ( AIFA ), tanto da far sorgere legittimamente il dubbio che, l'obiettivo a cui si tende, in questa stagione di ristrettezze economiche, rimane lo stesso di sempre, e cioè l'abbattimento dei costi a prescindere dalla efficacia sulla salute del cittadino.
Pertanto, si ribadisce l'opportunità di prescrivere tali farmaci ai soli pazienti naive ( neofiti della malattia ), prestando ai restanti la continuità terapeutica con i farmaci originali ( tanto anche nel rispetto della normativa riferita al consenso informato ); l'impegno, inoltre, deve essere quello di riallocare gli eventuali risparmi, derivanti dall'introduzione di questi nuovi farmaci, nell'ambito della stessa patologia, anche per evitare, come troppo spesso va accadendo di dover assistere alla soppressione di Centri di Diabetologici.
L'obiettivo cui si deve mirare è rappresentato dalla razionalizzazione della Sanità, indirizzata ad ottenere “ meno ospedale e più territorio “, in quanto la Persona con diabete ( ma potrebbe valere per tutte le malattie croniche ) va assistita laddove risiede, senza assoggettarla a inutili ed onerosi spostamenti.
L'obiettivo ulteriore, a cui da tempo la FAND sta lavorando è di riuscire a passare dalle parole ai fatti, iniziando dalla implementazione del Piano Nazionale Diabete, già da tempo recepito dalla Conferenza Stato- Regioni e fatto proprio dalla più parte delle stesse Regioni, ma che stenta ad essere applicato. Piano Nazionale Diabete di rilevante importanza per le Associazioni dei Pazienti, in quanto riconosce loro un coinvolgimento attivo e , perciò stesso, un ruolo più dignitoso e di responsabilità.
Anche da questa indagine la FAND ne ricava uno sprone a moltiplicare gli sforzi intesi a fare in modo che si superi l'anacronistica e dannosa pratica della sanità italiana, troppo protesa al burocratismo che di fatto produce l'assurdo binomio : Medico condizionato, Paziente trascurato”.
bas04