Sabato 8 aprile, presso la sala convegni della Pinacoteca d’Errico a Palazzo San Gervasio sarà presentata la ristampa anastatica del volume dell’avvocato Vincenzo Lichinchi “Memoria aggiunte per il Comune di Palazzo S. Gervasio contro gli eredi dell’ex feudatario di Genzano”, edito a Potenza nel 1895, curato dal professor Nicola Montesano.
La manifestazione sarà aperta dai saluti del Sindaco Michele Mastro e da quelli del Curatore della Pinacoteca, Mario Saluzzi, rappresentanti delle istituzioni promotrici dell’operazione culturale, l’Amministrazione Comunale di Palazzo San Gervasio e l’Ente Morale Pinacoteca d’Errico.
Sono previsti gli interventi del professore Mauro Vincenzo Fontana, storico dell’arte dell’Università della Basilicata, che si soffermerà sulle iniziative che la Pinacoteca palazzese ha svolto e che ha programmato di svolgere per la conoscenza del patrimonio artistico della Basilicata, e dell’attore Ulderico Pesce che farà il punto sulla sua personale ricerca relativa ai principali protagonisti del Risorgimento regionale, tra cui figurano della Famiglia d’Errico di Palazzo.
La relazione conclusiva è stata affidata al professore Nicola Montesano, storico medievista dell’Università della Basilicata e curatore della ristampa anastatica.
Quello di Lichinchi non è un semplice testo legale ma una vera e propria ricerca storico-archivistica in forma di requisitoria giurisprudenziale sui diritti della comunità di Palazzo San Gervasio osteggiati dalle pretese degli eredi dell’ex feudatario De Marinis di Genzano di Lucania.
Alla fine del XIX secolo, il Marchese di Genzano intraprese una lunga controversia con il comune di Palazzo riguardante la proprietà di due locali contrade, dissodate dai cittadini palazzesi a proprie spese. Il feudatario sosteneva che si trattasse di difese su cui avanzare pretese, invece il comune riteneva che le due contrade fossero divenute demanio feudale e quindi trasferite alla comunità locale dopo le leggi eversive bonapartiane.
Come uno specialista della ricerca storica, Lichinchi ha ricostruito le tappe dello scontro in cui il suo paese natale era stato impegnato per diversi decenni; il contributo di questo fervido palazzese riuscì anche a fornire ai suoi contemporanei la spinta morale e il coraggio per proseguire nella difesa del valore della memoria del loro territorio anche negli anni successivi.
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