Il dialogo tra le religioni è un segno dei tempi che la Chiesa cattolica ha accolto e che coinvolge in prima persona l’Associazione Lucani nei Balcani che a Palazzo Italia Bucarest ha promosso oggi il Primo Forum Interreligioso. All’evento moderato dal giornalista Tony Mazzaro sono intervenuti religiosi quali il prof. Don Pierluigi Vignola (Fondazione Migrantes-Missione Cattolica Italiana ad Hamburg), il prof. Emanoil Babus, Professore titolare -sezione Bizantinologia, Suor Maria Mihaela Martiniello (Fondazione "Victorine le Dieu), S.E. Miguel Maury Buendia, nunzio Apostolico in Romania e Moldavia; il rev.do Prof. Wilhelm Danca, Decano della Facoltà di Teologia Cattolica presso l'Università di Bucarest e rappresentanti istituzionali tra i quali il Dott. Diego Brasioli, Ambasciatore d'Italia a Bucarest e il dott. Mihaly Zoltan Nagy, Istituto Rumeno di Cultura.
Il dialogo interreligioso – ha sottolineato Giovanni Baldantoni, responsabile di Palazzo Italia Bucarest – rientra a pieno titolo nella missione di evangelizzazione della Chiesa cattolica e favorisce il rafforzamento della propria identità attraverso un atteggiamento preliminare di rispetto per l’altro e di fiducia. Nel 50.mo anniversario della Dichiarazione Conciliare “Nostra Aetate” sulle relazioni della Chiesa Cattolica con le religioni non cristiane – ha aggiunto – l’iniziativa assume una maggiore rilevanza di comprensione tra culture, sensibilità ideali e religioni diverse.
“A causa della violenza e del terrorismo – hanno sostenuto i religiosi intervenuti – si è diffuso un atteggiamento di sospetto o addirittura di condanna delle religioni. In realtà, benché nessuna religione sia immune dal rischio di deviazioni fondamentalistiche o estremistiche in individui o gruppi, bisogna guardare ai valori positivi che esse vivono e che esse propongono, e che sono sorgenti di speranza. Si tratta di alzare lo sguardo per andare oltre. Il dialogo basato sul fiducioso rispetto può portare semi di bene che a loro volta diventano germogli di amicizia e di collaborazione in tanti campi, e soprattutto nel servizio ai poveri, ai piccoli, agli anziani, nell’accoglienza dei migranti, nell’attenzione a chi è escluso. Possiamo – hanno evidenziato i religiosi – camminare insieme prendendoci cura gli uni degli altri e del creato. Tutti i credenti di ogni religione. Insieme possiamo lodare il Creatore per averci donato il giardino del mondo da coltivare e custodire come un bene comune, e possiamo realizzare progetti condivisi per combattere la povertà e assicurare ad ogni uomo e donna condizioni di vita dignitose”. L'umanità – è l’insegnamento di Papa Francesco – ha bisogno della pace sempre, ma ancor più ne ha bisogno ora, dopo i continui tragici eventi che hanno scosso la sua fiducia e in presenza dei persistenti focolai di laceranti conflitti che tengono in apprensione il mondo.
È doveroso, pertanto, che le persone e le comunità religiose manifestino il più netto e radicale ripudio della violenza, di ogni violenza, a partire da quella che pretende di ammantarsi di religiosità, facendo addirittura appello al nome sacrosanto di Dio per offendere l'uomo”.
Bas 05