Il capogruppo del Pdl:“la via maestra è quella del nuovo Piano Sanitario, il dibattito in commissione è in corso e fino ad allora nessuno deve permettersi di fare del terrorismo utilizzando codicilli normativi inseriti durante l’assestamento 2011”
“Le intenzioni del neo direttore generale del San Carlo riferite al futuro dell’ospedale di Pescopagano, appaiono assolutamente inopportune e non credo che rientrino nelle potestà decisionali dello stesso. A scanso di equivoci, ritengo che sulla questione, più che il ‘tecnico’ Des Dorides, si debba esprimere la politica quale unica responsabile del rapporto tra esigenze dei cittadini e territori”. E’ quanto dichiara il capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca aggiungendo che “le argomentazioni lette sulla stampa appaiono deboli e in contrasto con quanto il Consiglio regionale ha deciso solo due anni fa”.
“L’ospedale di Pescopagano – prosegue il capogruppo del Pdl – era un presidio importante con una vocazione specifica all’interno della Asl n.1. Il Consiglio regionale, con un suo provvedimento ed al fine di salvaguardare ulteriormente la sua specificità, ha deliberato di aggregare il presidio di Pescopagano all’azienda ospedaliera San Carlo. La volontà del Consiglio regionale è stata chiara ed ora, il direttore generale del Sano Carlo, che opera su indirizzi ricevuti dal Consiglio regionale, non può decidere autonomamente una diversa funzione di quel presidio. E’ necessario che ogni valutazione in merito ad una diversa utilizzazione dell’ospedale di Pescopagano passi attraverso un confronto serio ed un approfondimento capace di fugare i dubbi che fanno intravedere alla base di questa decisione, accomodamenti per potentati sanitari”. “La riforma della rete ospedaliera, per quanto necessaria e non procrastinabile, non può e non deve avvenire con la tecnica dello ‘spezzatino’. Ieri Tinchi, poi Chiaromonte, ora Pescopagano, tutte strutture – afferma Pagliuca – sulle quali incombe il rischio di chiusura per consunzione. Abbiamo detto che la via maestra è quella del nuovo Piano Sanitario, il dibattito in commissione è in corso e, fino ad allora, nessuno deve permettersi di fare del terrorismo utilizzando codicilli normativi inseriti in notturna durante l’assestamento 2011 da un centro sinistra pavido, incapace di affrontare a testa alta le scelte che si vogliono compiere”.
“Non ci siamo mai sottratti al confronto anche sulle questioni più spinose – conclude il capogruppo del Pdl. Vogliamo che questo avvenga alla luce del sole e senza che il terreno sia inquinato prima da dichiarazioni senza senso. Se ci saranno fughe di specialisti da queste strutture per approdi fuori regione, la responsabilità e la scelta della chiusura di esperienze storiche come quella di Pescopagano, dovranno essere stigmatizzate con forza anche allontanando chi, senza mandato, opera con incursioni vandalistiche! Il linguaggio non può che essere duro e pesante perché è arrivata l’ora di smetterla con atteggiamenti eccessivamente riverenti verso chi, appena arrivato e senza, forse, nemmeno la conoscenza dei luoghi, crede di poter operare sul progetto di riordino della sanità come se si stesse operando in una azienda metalmeccanica. Siamo aperti al confronto ma solo se inserito in un contesto globale quale il nuovo piano sanitario”.