Il consigliere del Gruppo misto e coordinatore nazionale dei Popolari per l’Italia: “Alla guida del Paese c’è Renzi, il quale è anche segretario del Pd. Anomalia che si sta manifestando con scelte che vanno ben oltre la mera gestione dell’emergenza”
“Non per fare scelte di natura politica, ma per sopperire alle contingenze del Paese nasce il Governo Monti prima e quello Letta poi”. E’ quanto ricordato dal consigliere regionale del Gruppo misto, Aurelio Pace, che aggiunge: “alla stessa stregua si è dato vita ad un altro Governo, anch’esso non votato dai cittadini: quello attualmente in carica guidato da Renzi. Solo in questa ottica c’è stata, sin dalla sua nascita, l’adesione dei Popolari per l’Italia”.<br /><br />“Oggi – spiega il consigliere – si palesa una differenza sostanziale che sta contraddistinguendo l’attuale formazione dai Governi Monti e Letta: alla guida del Paese c’è Renzi, il quale è anche segretario del Pd. Anomalia che si sta manifestando con scelte che vanno ben oltre la mera gestione dell’emergenza. Renzi sta operando scelte di chiaro indirizzo politico. Su tutte, due che proprio non possono essere accolte nel ‘campo Popolare’: la riforma elettorale e il tema sulle unioni civili. L’Italicum, infatti, offre troppo potere a troppe poche persone. Una legge elettorale che, di fatto, introduce una forma di Presidenzialismo per la qual cosa sarebbe necessaria una Riforma Costituzionale, non già solo l’introduzione di un nuovo metodo elettorale. Come è altrettanto evidente – aggiunge Pace – che con l’Italicum vengono mortificate le minoranze, da sempre tutelate nella democrazia così come pensata dai nostri padri costituenti. In sostanza una legge ad hoc pensata per il Pd. Alla stessa stregua è intollerabile la posizione che il Governo si accinge ad assumere sul tema delle ‘unioni civili’. Preliminarmente non è immaginabile che un ‘Governo di necessità’ entri in questioni che afferiscono valori fondanti per una comunità”.<br /><br />“Anche nel merito le cose non vanno meglio. La Corte Europea, infatti – sottolinea Pace – offre ai singoli stati membri la possibilità di legiferare in maniera autonoma sulla questione. Lasciando ampio margine discrezionale all’azione della politica nei singoli Paesi. Ma il disegno di Legge ‘Cirrinnà’ sembra andare verso il riconoscimento delle unioni civili, la cui conseguenza, per il principio di non discriminazione statuito dalla Carte Europea dei Diritti dell’Uomo, sarebbe la possibilità di dare ad esse il riconoscimento per le adozioni. Una siffatta ipotesi è respinta dal nostro Partito che ha nei propri principi non negoziabili la Famiglia, così come statuita dalla Costituzione. E’ qui che si manifesta l’anomalia del Governo Renzi, nato per necessità e che oggi invece inizia un vero e proprio percorso politico con idee che si ispirano ad una visione Socialista e non già Popolare”.<br /><br />“Per questi motivi – conclude Pace – mettiamo in discussione la partecipazione a questo Governo, ma allo stesso momento comprendiamo il senso di responsabilità degli uomini di Governo che hanno, comunque, deciso di proseguire le attività necessarie nell’interesse del risanamento del Paese. Ma una cosa è portare a termine un lavoro, altra è invece perseguire un indirizzo politico”. <br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />