Il consigliere del Gruppo misto: “Fare chiarezza sul petrolio è quello che chiede il popolo lucano ma tale va fatta con dati certi di cui la Regione Basilicata è già in possesso”
“Le vicissitudini parlamentari degli ultimi anni hanno aperto il fronte ad una nuova visione della politica che rafforza ulteriormente la posizione moderata dei Popolari per l’Italia nel panorama politico nazionale. E’ di ieri la nascita al Senato del gruppo Gal-Popolari per l’Italia a testimonianza che oggi il progetto instradatosi della Costituente popolare con Ncd ed Udc è un'operazione sulla quale occorre ancora lavorare molto”. Lo afferma il consigliere regionale Aurelio Pace (Gm) che aggiunge: “da questo si è partiti convinti di un ruolo e di una identità che oggi il partito vuole segnare. Gli incontri di quest’ultimo periodo hanno evidenziato come è proprio il Sud, dove i numeri degli aderenti ai Popolari per l’Italia sono cresciuti in maniera esponenziale, la testimonianza tangibile di un percorso avviato nel quale è forte la volontà di costruire un vero partito a livello nazionale e soprattutto regionale. Si è cominciato a lavorare da subito nell’identificazione della nuova classe dirigente nei singoli territori utile a rilanciare quei valori del popolarismo che spesso si sono dimenticati ma che oggi in Europa sono principi saldi e di chiara alternativa a quelli del socialismo europeo”. <br /><br />L’assemblea dei Popolari per l’Italia di Basilicata riunitasi ieri ha presentato la sua candidatura a capofila nazionale del partito con il suo leader Aurelio Pace che ha condiviso con l’assise la nuova geografia politica parlamentare ed ha illustrato le prospettive ed i temi sui quali lavorare per porsi come vera alternativa al Pd.<br /><br />“I Popolari per l’Italia di Basilicata – prosegue Pace – stanno già lavorando fattivamente su temi di assoluta importanza che sono da sempre i principi cardine del popolarismo quali la famiglia, la persona, il benessere collettivo, lo sfruttamento attento delle risorse del territorio, eccc. Ci si è soffermati molto proprio su quest'ultimo punto affrontando ampiamente il tema ‘petrolio’, argomento lucano di estrema attualità. L’assemblea dei Popolari per l’Italia di Basilicata ha sviscerato ed analizzato la sua origine, i dati reali, le problematiche, le soluzioni e l’approccio che sul tema bisogna avere per capire se la risorsa petrolio potrà essere importante per lo sviluppo dell’intera Regione rispettando e garantendo l’incolumità sociale, sanitaria ed ecologica della collettività lucana. Dal lontano 1992, anno nel quale nasce la vicenda petrolio in Basilicata, oggi anche l’Europa è attento al tema ed ha dato i suoi segnali. Juncker dichiara che ‘in un periodo di ristrettezze economiche ed a fronte degli ingenti costi che l’Italia sopporta importando approvvigionamento energetico, va assolutamente incentivato lo sfruttamento dei canali interni’ e quindi ha chiaramente posto l’attenzione del Governo nazionale sulla Basilicata che oggi rappresenta il 20 % del patrimonio energetico nazionale”.<br /><br />“Fare chiarezza sul petrolio – afferma il consigliere Pace – è quello che chiede il popolo lucano ma tale va fatta con dati certi di cui la Regione Basilicata è già in possesso. Da questi risulta che ad oggi non vi è alcun progetto di incremento di siti di perforazione e la Regione Basilicata deve riporre il massimo delle attenzioni nell'espletamento delle sue funzioni di garanzia e controllo a tutela della popolazione lucana, potenziando gli strumenti tecnici ed istituzionali di monitoraggio per recuperare il gap di fiducia che appare il vero nodo da sciogliere verso una sana collaborazione tra istituzioni e società civile. Ciò che si è notevolmente innalzato è stato sicuramente l’indice di attenzione sul tema cercando di dare una corretta interpretazione dei dati e di fornire una corretta comunicazione sul concetto di sfruttamento del petrolio. L’approvazione del Memorandum è il primo passo sul quale continuare a lavorare per cominciare a guardare i dati con responsabilità e tranquillità. I due imprescindibili cardini in esso contemplati sono l’istituzione obbligatoria dell’Osservatorio ambientale nazionale sul petrolio presso l'Ospedale di Villa d'Agri unitamente al monitoraggio estrattivo nel raggio di 20 km dai siti su aria ed acqua a cura dell'Arpab. Da questo si evince che determinante sarà la fase di controllo e di analisi come garanzia e tutela della popolazione. Al di là di qualsiasi conteggio percentualistico o numerico, comprendiamo a pieno quanto le piazze in questi giorni stanno legittimamente manifestando e che apre un vero dibattito politico sul ruolo che la Basilicata vuole avere sul tema petrolio cercando di interpretare e cogliere tutte le esigenze come messaggi per programmare sane e razionali politiche di sviluppo sociale, ambientale, economico e commerciale. Rappresentare quella protesta e quella piazza vuol dire garantire loro che l'utilizzo delle risorse sarà la precondizione per costruire quel futuro di speranza che la piazza ci chiede".<br /><br />