Pac 2014-2020, Agrinsieme delinea dieci punti

Promuovere un partenariato tra organizzazioni di rappresentanza e pubblica amministrazione; porre come linee prioritarie di azione dello sviluppo rurale l’innovazione, l’organizzazione delle filiere e gli investimenti produttivi; promuovere progetti regionali e interregionali per lo sviluppo dell’agroalimentare in una logica di network tra imprese; prevedere sottoprogrammi per i giovani, in aggiunta ai pagamenti diretti specifici e per le donne; superare la logica “monofondo”, creando una coesione tra tutti i fondi comunitari ed attivando le opzioni strategiche per il Mezzogiorno e per le aree interne; far coesistere programmi nazionali e regionali di sviluppo rurale finanziando a livello nazionale le misure per la gestione del rischio e la stabilizzazione dei redditi; semplificare la burocrazia; attivare tutte le scelte della Pac per selezionare i beneficiari e rendere più efficiente la spesa pubblica; partire dalla Pac per riformare la legislazione nazionale in ambito di aggregazione dell’offerta e regolazione dei mercati. Sono questi i dieci punti chiave che costituiscono la strategia di Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative italiane) sulla nuova Pac.
Il documento è stato presentato al ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo e agli assessori regionali all’Agricoltura ieri a Roma nel corso di un incontro al quale ha partecipato una delegazione di dirigenti lucani delle associazioni che aderiscono ad Agrinsieme.
La nuova Pac – si sottolinea in una nota di Agrinsieme – è un’occasione da non sprecare. I circa 52 miliardi di euro di spesa per l’agricoltura italiana possono generare nel periodo 2014-2020 un valore aggiunto di circa 1750 miliardi di euro (250 miliardi l’anno).

bas 06

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