Ospedale Villa d’Agri, Csail: piano maxiemergenze non ci basta

Il piano sanitario maxiemergenze con particolare riguardo all'aspetto "chimico-industriale" che vede l’ospedale di Villa d’Agri “hub” per quanto riguarda il rischio chimico non dirada la nebbia ancora diffusa sul presente e futuro della struttura ospedaliera della valle. E’ questa la posizione del Csail, illustrata in una nota a firma del portavoce Filippo Massaro che mette in guardia da un inutile ottimismo alimentato ancora una volta dal sindaco di Marsicovetere perché – spiega –  i problemi sono tutt’altro che superati. Le preoccupazioni nuove che si aggiungono a quelle da tempo manifestate – è scritto nella nota – riguardano il piano di riorganizzazione degli ospedali battezzato “lacrime e sangue”. Con la costituzione di un’unica azienda sanitaria regionale non è chiaro il compito di Villa d’Agri che sarà pure collegato con gli altri in caso di gravi o specifiche emergenze, ma – dice Massaro – non ci basta potenziare il pronto soccorso. Pensare a ciò che potrebbe accadere per effetto della lavorazione del Cova è positivo ma non risolve le esigenze e le domande di tutela della salute di malati cronici, anziani, bambini e donne.Non vorremmo che siano i dati economici a prevalere in quanto gli 8 milioni di scostamento al 2014 tra costi e ricavi per il P.O. Val d’Agri non deve essere l’unico parametro da prendere a riferimento. Il 10% di mobilità attiva registrata sempre nel 2014 sia pure ancora distante dalla media regionale (il 20%) dimostra il potenziale di attrazione di utenza regionale ed extraregionale (non solo dai vicini comuni del Salernitano) che può incrementarsi a condizione che prestazioni e servizi si incrementino specie per unità operative-dipartimenti non presenti in altri ospedali. L’AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), nello “Screening” di 1200 ospedali italiani – evidenzia Massaro – ha segnalato le buone performance dell’Ospedale di Villa d’Agri, smentendo il luogo comune che tutti i piccoli ospedali sono da chiudere perché non in grado di garantire qualità di prestazioni e professionalità del personale. Il “modello Villa d’Agri” dimostra tutto l’opposto: ictus, infarto, artroscopia del ginocchio, patologie che grandi e piccole strutture possono fronteggiare. Tra deficit del Sistema sanitario nazionale e storie di malasanità viene da chiedersi se i piccoli ospedali siano delle risorse preziose per chi vive nel territorio o dei rischi per la sicurezza. Nell’ospedale di zona della Val d’Agri, con un bacino d’utenza molto più ampio – precisa Massaro – la risposta è nei dati ufficiali forniti dall’Agenas. Quasi tutti i parametri presi in considerazione sono positivi. Ciò conferma che abbiamo unità operative che meritano l’eccellenza per competenza e professionalità degli operatori medico e paramedico. E’ urgente e doveroso per i Medici di base che facciano la loro parte divulgando ai pazienti la reale funzionalità e l’eccellenza dell’ Ospedale del Territorio Valdagrino. Da questa situazione nasce l’esigenza di focalizzare l’attenzione per l’integrazione ospedale-territorio e per la continuità della cura che il Piano Sanitario Regionale ha identificato quali principali obiettivi che il sistema sanitario deve raggiungere per garantire la continuità della cura. Gli obiettivi per la realizzazione della continuità della cura sono raggiungibili attraverso un processo di trasformazione che prevede la riorganizzazione di strutture, metodologie, attività operative, logiche ed approcci, che a grandi linee tra l’altro prevedano: riorganizzazioni con il passaggio da una logica prestazionale ad una logica di “presa in carico” ; riorganizzazioni dell’attività clinica-assistenziale per patologie complesse, croniche, anziani; riorganizzazione dell’attività clinica-assistenziale in termini di  possibilità di contrastare il fenomeno dei ricoveri ripetuti, contenendo inefficienze in termini di spese e costi elevati con conseguente razionalizzazione delle risorse; definizione e realizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali per patologie e situazioni complesse (anziani, alzheimer, ecc).

bas 02

    Condividi l'articolo su:

    Web TV

    Ultimi pubblicati

    Correlati