"Il piano di riorganizzazione degli ospedali salva l'ospedale di Matera e conserva l'autonomia all'Asm ma non salva l'ospedale di Villa d'Agri di cui il primo reparto che salta è Pediatria". La denuncia è del Csail in una nota a firma del portavoce Filippo Massaro che dice di essere "stanco di essere additato come “gufo” da quanti a parole ripetono che la struttura ospedaliera della Val d'Agri non si tocca e poi nei fatti procedono in tutt'altra direzione. Il Csail già dalla chiusura del Punto nascita ha messo in guardia sulle reali intenzioni per la prosecuzione di servizi all'infanzia e alle madri. Si sta puntualmente verificando quello che – afferma Massaro – abbiamo segnalato da anni quando invitavamo alla mobilitazione perchè senza il Punto di Nascita non ci sarebbe stata Pediatria e che alla Regione non si ha il coraggio di confermare pensando di agire con una mano per tagliare reparti essenziali per il diritto alla salute e con l'altra per istituire (per ora solo sulla carta) un Dipartimento per le emergenze riferite alle attività del Cova ed estrattive. Un Dipartimento, sia chiaro, semplicemente dovuto e quindi il minimo che si possa fare per la prevenzione di emergenze sanitarie ed ambientali. Nessun campanilismo ma dobbiamo prendere atto che – è scritto nella nota del Csail – salta l'ipotesi dell'Azienda ospedaliera unica attestata al San Carlo solo perchè politici ed amministratori materani hanno fatto la voce grossa nei confronti di Pittella. Invece i politici che pretendono di rappresentare i cittadini della valle stanno in silenzio. Nell’ospedale di zona della Val d’Agri, con un bacino d’utenza molto – precisa Massaro – la conferma di utilità è nei dati ufficiali forniti dall’Agenas. Quasi tutti i parametri presi in considerazione sono positivi. Ciò conferma che abbiamo unità operative che meritano l’eccellenza per competenza e professionalità degli operatori medico e paramedico. E’ urgente e doveroso per i Medici di base che facciano la loro parte divulgando ai pazienti la reale funzionalità e l’eccellenza dell’ Ospedale del Territorio Valdagrino. Da questa situazione nasce l’esigenza di focalizzare l’attenzione per l’integrazione ospedale-territorio e per la continuità della cura che il nuovo Piano Sanitario Regionale ha identificato quali principali obiettivi che il sistema sanitario deve raggiungere per garantire la continuità della cura. Gli obiettivi per la realizzazione della continuità della cura sono raggiungibili attraverso un processo di trasformazione che prevede la riorganizzazione di strutture, metodologie, attività operative, logiche ed approcci, che a grandi linee tra l’altro prevedano: riorganizzazioni con il passaggio da una logica prestazionale ad una logica di “presa in carico” ; riorganizzazioni dell’attività clinica-assistenziale per patologie complesse, croniche, anziani; riorganizzazione dell’attività clinica-assistenziale in termini di possibilità di contrastare il fenomeno dei ricoveri ripetuti, contenendo inefficienze in termini di spese e costi elevati con conseguente razionalizzazione delle risorse; definizione e realizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali per patologie e situazioni complesse (anziani, alzheimer, ecc).Non ci resta che tornare alla mobilitazione contro lo smantellamento strisciante non fidandoci delle “storielle” che ci vengono raccontate a Potenza ai tavoli in Regione e a Villa d'Agri-Marsicovetere in Municipio".
Bas04