Ospedale unico Vulture Alto Bradano, Mollica presenta firme

Il capogruppo di Mpa nel presentare le 2500 firme raccolte dai cittadini dell’area evidenzia che “la soluzione dell’Ospedale unico rappresenta l’unico modo per arginare la depauperizzazione che da tempo viene riservata al nostro territorio”

“La lotta per l’Ospedale Unico Vulture Alto Bradano arriva in Regione”. E’ quanto annuncia il consigliere regionale del Movimento per le Autonomie, Francesco Mollica nel presentare al presidente della Giunta regionale De Filippo, all’assessore alla Sanità Martorano e al presidente della IV Ccp Vita, le “2500 firme raccolte sul territorio”.
“I cittadini del Vulture Alto Bradano – dichiara Mollica – sono tornati a farsi sentire sulla questione sanità. Dopo le battaglie condotte negli scorsi anni per la difesa dell’Ospedale di Venosa, rese del tutto vane ed annullate con un colpo di spugna dalla norma inserita nell’assestamento di bilancio, la quale stabilisce che dal prossimo 1° gennaio presso l’ospedale di Venosa non potrà più essere svolta l’attività ospedaliera per acuti, i cittadini hanno abbracciato l’idea ed il progetto dell’Ospedale Unico, come soluzione ai problemi sanitari del loro territorio ed hanno raccolto le firme”.

“La richiesta dei cittadini – spiega Mollica – si concentra sulla realizzazione dell’Ospedale Unico per acuti Vulture-Alto Bradano e per questo i cittadini chiedono alla Regione di rivalutare le scelte effettuate in campo sanitario, di attuare la legge regionale n. 12/2008 nella parte in cui vi è l’apertura a questa struttura e di inserire tale soluzione nel Piano sanitario regionale”. “Questa soluzione, abbracciata da tempo dal sottoscritto ed attuata in altri territori regionali ed extraregionali, rappresenta l’unico modo per arginare la depauperizzazione che da tempo viene riservata al nostro territorio. Infatti, dal prossimo mese di gennaio con l’attuazione della predetta norma, bisognerà scegliere se mantenere le specializzazioni attualmente presenti nel territorio della ex Asl n. 1 e garantiti dai presidi ospedalieri di Melfi e di Venosa o se rinunciare a posti letto, dal momento che i 175 posti letto garantiti dai due presidi non possono essere tutti inglobati nella struttura di Melfi che, al massimo, può contenerne 120”.

“La realizzazione dell’Ospedale Unico rappresenta l’unica soluzione per garantire il riconoscimento di pari diritti e pari dignità rispetto ai cittadini lucani di altri territori regionali, in cui è stata realizzata tale struttura, in particolare per garantire la tutela del diritto alla salute. La battaglia per la tutela del diritto alla salute è ricominciata e questa volta i cittadini non si accontenteranno delle solite e vane promesse che, da troppo tempo e per troppe volte, il governo regionale ha fatto e subito dopo smentito nei fatti. La dignità si rispetta solo con sincerità e chiarezza e soprattutto mantenendo gli impegni assunti, soprattutto quando si parla di salute, e per dare il giusto riconoscimento ad un territorio che conta 120.000 abitanti al pari di altre aree della nostra regione”.

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