“Ha ragione il Governatore Pittella a preoccuparsi per i contraccolpi a seguito degli arresti dei medici di Cardiochirurgia del “San Carlo” di Potenza sull’intera struttura ospedaliera e dunque sull’utenza regionale ed extraregionale. Una strada da seguire per affermare la buona sanità ci viene fornita dall’impegno di quei formidabili volontari del Tribunale per i diritti del malato, una creatura di Giovanni Moro, che di recente ha diffuso i risultati del 17esimo Rapporto Pit Salute “(Sanità) in cerca di cura” dove i casi di presunta malpractice diminuiscono di 2 punti percentuale. Dopo essere stato per anni il primo problema per i cittadini, la presunta malpractice rappresenta la terza voce di segnalazione (15,5% delle segnalazioni nel 2013 vs al 17,7% del 2012)”. Lo dice il segretario regionale della Dc-Libertas, Giuseppe Potenza. Nel Rapporto “ci sono indicazioni utilissime perché provengono direttamente da cittadini-utenti per rilanciare il modello di buona sanità al San Carlo. Un impegno che spetta – ciascuno per la propria parte di responsabilità – ad istituzioni e politica che hanno un immediato banco di prova con le nomine di fine anno dei vertici amministrativi e sanitari dell’A.O. San Carlo, delle Aziende Sanitarie, agli operatori perché riaffermino i valori di professionalità, deontologia e interesse per il malato, all’informazione perché valuti con particolare attenzione ogni fatto senza dimenticare i casi di buona sanità che pure esistono. Infine, non si può non tener conto che non sono solo le lunghissime attese per ricevere una prestazione con il Ssn a sfiancare i cittadini al punto di rinunciare a curarsi. Ora c’è un nuovo spettro che avanza prepotentemente e si chiama “ticket”.
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