Open days, Pack: Matera può diventare capitale europea della culturaCirca 500 persone al giorno hanno seguito gli Open days di Matera. “È un risultato sorprendente che ci inorgoglisce – ha detto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce – e ci spinge ad andare avanti nel percorso di candidatura. Spero che l'Europa continui a stare al nostro fianco con una condivisione dei problemi e delle opportunità. Sono stati due giorni importanti e impegnativi che hanno visto discussioni di alto livello che ci servono a rafforzare il nostro percorso di candidatura. Penso che sia stato un buon lavoro. Faremo tesoro delle buone pratiche messe in campo dalle altri capitali. Nei prossimi giorni tenteremo di applicare i suggerimenti in relazione allo sviluppo sostenibile, all'efficienza energetica, all'organizzazione dello spazio urbano, anche migliorando la nostra capacità di governo”.”Siamo in una fase nella quale l'Europa, l'Italia e il Sud non se la passano molto bene. I volti dei nostri rappresentanti rappresentano la sintesi delle nostre ansie. E penso che sia molto utile che europa riprenda il suo straordinari sedimento identitario partendo dalla cultura. E credo che una risposta molto seria arwrivi dagli open days di Potenza e d Matera”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo agli Open Days di Matera. “La crisi propone rigurgiti primordiali che potrebbero farci prendere strade sbagliate rappresentate dalle recinzioni comunali, provinciali e regionali. Mater a per la sua storia rappresenta un grande esempio di come si possa imboccare la strada giusta. Gli Open days sono importanti perchè sono collocati alla vigilia di una grande decisione che Europa dovrà fare, che è quella di una nuova politica di coesione. La Basilicata guarda con febbrile attenzione affinché questa decisione sule nuove politiche sia più equa per la nostra regione. Siamo molto interessati a comprendere anche le scelte finanziarie che si appresta a fare il Parlamento europeo. E a come intende predisporsi il nostro Paese. La Basilicata è una regione che ha avuto importanti riconoscimenti dall'Europa e gli Open days sono pere noi anche una preparazione più raffinata per la prossima programmazione. In merito a Matera 2019, noi possiamo avere la possibilità di esporre al nostro paese e all'occidente quello che a loro manca in una nuova visione sociale, del vivere delle città, dell'abitare. Matera è capitale di un'Europa rurale, una città unica nella sua dimensione passata e per certi versi della dimensione presente e futura. Le istituzioni regionali si sono strette tutte intorno con grandissimo entusiasmo per raggiungere questo impotente traguardo. Questa è la partita della Basilicata e del Mezzogiorno”.All'incontro ha partecipato anche il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero: “Noi continueremo a sostenere questo percorso nella convinzione della straordinaria potenzialità di Matera. Una scelta molto opportuna di dedicare gli Open days alla cultura come leva per lo sviluppo. Ma è stata, anche per l'edizione di Potenza, una straordinaria occasione per riflettere sull'Europa. Abbiamo registrato una fortissima partecipazione. Evidentemente c'è una gran voglia di parlare di Europa. I grandi obiettivi della strategia di Europa 2020 aprono il Mezzogiorno a una grande sfida. Oggi entra nel vivo perché registriamo due importanti novità: il quadro finanziario pluriennale in cui si mettono al centro le politiche di coesione; il pacchetto di proposte che riguardano i nuovi regolamenti che introducono elementi di grande novità sul ruolo delle aree urbane che diventano protagonisti. Per questa ragione le città devono poter dire la loro sui regolamenti. In un documento Anci chiediamo in dieci punti di sostenere le esigenze delle nostre aree urbane e di aumentare, per ogni paese, 10 città coinvolgendo, quindi anche le città medio piccole come Matera e Potenza”.Il direttore dei Beni culturali e Paesaggistici della Basilicata, Attilio Maurano, ha affermato che “questa terra parla di cultura non da oggi e le istituzioni non da oggi si stanno impegnando nella valorizzazione dei beni culturali e nella produzione di cultura. Matera, in particolare, ha la tradizione dell'impegno delle persone per la cultura. La stessa presenza di tre centri di ricerca importanti come Asi, Agrobios ed Enea significa che in questo territorio la cultura ha messo radici da tempo”.A chiudere gli Open Days la presidente della Commissione cultura del Parlamento europeo, Doris Pack. “Sono contenta di essere venuta qui e sono stata molto impressionata dalla città e dal dibattito. Sono molto emozionata da tutto quello che ho sentito e visto. I programmi sulla cultura e sull'istruzione sono stati raddoppiati, ma tutto dipende dal ministero del Tesoro dei prossimi anni. Posso dire che le città nelle regioni sono l'anima dell'Europa. L'originalità dell'Europa sta nella presenza di migliaia di culture diverse. Sono d'accordo sulla candidatura di Matera capitale europea della Cultura anche se non posso sostenere la città. Ma da quello che ho visto Matera può essere capitale europea della cultura. Occorre valorizzare l'unicità del sito, la qualità per attirare l'attenzione dell'Europa. Se guardiamo a questo percorso non come evento, ma come contenuti il miglioramento ci sarà. Bisogna concentrarsi sulla promozione della unicità. E poi occorre favorire la progettazione di politiche strategiche strutturali lavorando insieme alle regioni e alle province. Il parlamento vuole uno sviluppo urbano sostenibile e l'attrattivitá dei turisti europei. Servono programmi e azioni reali. Altro aspetto molto importante è la partecipazione dei cittadini materani come consumatori creativo. L'inclusione della società civile è importante per l'Europa. Vogliamo che le città vengano valutate in medio e lungo termine analizzando la capacità di sostenere le associazioni locali ed i loro progetti. Il processo deve partire dal basso. Questa corsa non finirà nel 2019, ma dovrà continuare anche dopo per costruire infrastrutture. Altro aspetto è la sostenibilità che deve essere raggiunta includendo la società civile e utilizzando l'arte e la scienza. Bisogna costruire nuove infrastrutture culturali che possano produrre un impatto duraturo sulle città e sulle regioni. I programmi, infine, devono assicurare una dimensione europea della città. Voi dovete mostrare come potete prendervi del vostro ambiente e sono sicura che potete essere un modello per l'Europa”.