Open days 2011, Stella: “Matera capitale europea, la nostra sfida”

“La giornata di oggi – ha dichiarato il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella – suggella l’impegno di questo territorio rispetto una sfida che non possiamo mancare: lavorare perché la città di Matera diventi capitale europea della cultura nel 2019. Una grande occasione che permetterebbe all’intero territorio regionale di rimettere in moto uno sviluppo complessivo che passa attraverso occupazione, infrastrutture e partecipazione.”
“Diverse città europee hanno sfruttato questa opportunità per trasformare le proprie infrastrutture culturali, per dare slancio all’economia locale, per attrarre turisti e per migliorare la propria visibilità all’estero. Fin dal suo lancio nel 1985, il Programma delle Capitali Europee della Cultura è stato oggetto di investimenti corposi da parte di singole città, organizzazioni culturali e governi a vari livelli. È evidente – ha sottolineato Stella -che l’impatto di questi investimenti e i benefici generati a breve e a lungo termine da questi importanti anni culturali hanno ridisegnato completamente l’identità delle città coinvolte. Un traguardo che ritengo sia assolutamente alla portata della nostra città, sede di grandi e inestimabili patrimoni, a patto che l’impegno sia totale.”
“È chiaro che a fare la differenza sarà l’effetto catalizzatore che l’investitura a capitale europea della cultura produrrà. Un attrattore che innescherà reazioni a catena su tutti i fronti per cui avremo benefici nel settore turistico, ma anche in quello culturale con un sensibile miglioramento della forza organizzativa nel settore, si realizzerà, inoltre, una imponente spinta alla creatività locale – ha proseguito il presidente dell’Ente di via Ridola – in grado di muovere quei processi di innovazione che, in momenti di passaggio epocali come quello che stiamo vivendo, diventano determinanti per la costruzione di nuovi paradigmi di sviluppo. Ma per avere successo dovremo concentrarci su una serie di elementi cruciali quali il coinvolgimento effettivo della popolazione locale, le partnership, le risorse finanziarie, la pianificazione a lungo termine, sempre avendo chiari gli obiettivi da raggiungere. Coinvolgere i cittadini, le associazioni e tutto il tessuto sociale in una sfida che li riguarda, per la durata dell’evento e per i riscontri immediati e futuri, sarà determinante. Un fattore primario per il successo delle Capitali Europee della Cultura è infatti la mobilitazione degli abitanti locali, che costituisce un passo importante ed è considerata la fase preliminare di una strategia di comunicazione. Le Capitali Europee della Cultura che hanno avuto maggiore successo sono state invariabilmente appoggiate dai propri residenti.”
“La città di Lille, per esempio, capitale europea nel 2004 ha introdotto un innovativo sistema di “Ambasciatori” in cui chiunque poteva offrirsi volontario per ricevere e trasmettere informazioni e aggiornamenti, fornire assistenza nella realizzazione degli eventi e partecipare alle attività speciali. Più di 17.000 volontari di tutte le classi sociali hanno lavorato come ambasciatori a Lille, formando un “sistema popolare di trasmissione delle informazioni”. Questo tipo di azione – ha concluso il presidente Franco Stella – ha portato al coinvolgimento della comunità, che si è sentita parte di un gioco di squadra, ha migliorato l’immagine della città e ha dato inoltre un maggiore sostegno pubblico alle attività di tutto l’anno. Una città non viene designata Capitale per ciò che è e per ciò che ha fatto, ma per il progetto che intende realizzare. Siamo perciò tutti invitati, istituzioni in primis, a dimostrare che le potenzialità del territorio, la creatività che contraddistingue il popolo lucano e la sua ambizione a volere essere protagonisti sono le caratteristiche che dovrà avere la Capitale europea del 2019".
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