Oneri contenziosi giudiziari, interrogazione di Perrino

Il consigliere del Movimento cinque stelle chiede di conoscere lo stato di attuazione della norma regionale sulla ricognizione e sulla riduzione degli oneri da contenzioso, inserita nella legge di stabilità 2016 su sua proposta

&ldquo;In un periodo nel quale l&rsquo;imperativo d&rsquo;obbligo &egrave; quello di stringere la cinghia, sacrificando parte dei diritti sanciti costituzionalmente, la prima cosa che un governo dovrebbe fare dovrebbe essere quella di sedersi attorno a un tavolo e fare una ricognizione generale dei conti. Nel corso di questi tre anni di attivit&agrave; consiliare il nostro occhio &egrave; caduto sulla serie infinita di contenziosi che troppo spesso finiscono all&rsquo;ordine del giorno dei lavori della giunta regionale&rdquo;.<br /><br />Lo ha detto il consigliere regionale del Movimento cinque stelle Giovanni Perrino che ha presentato un&rsquo;interrogazione al presidente della Regione Marcello Pittella per conoscere lo stato di attuazione della norma regionale sulla ricognizione e sulla riduzione degli oneri da contenzioso, inserita nella legge di stabilit&agrave; 2016 su proposta del Movimento cinque stelle.<br /><br />Se il governo regionale ha provveduto all&rsquo;attuazione della norma, Perrino chiede di sapere &ldquo;anche per ciascun ente, organismo o azienda, il dettaglio della ricognizione effettuata e della riduzione ottenuta nei correlati oneri anche attraverso la rinegoziazione dei compensi e onorari spettanti ai legali esterni nonch&eacute; l&rsquo;eventuale attivazione degli strumenti deflattivi o conciliativi previsti dalla vigente normativa in materia&rdquo;. In caso contrario il consigliere del M5s vuole conoscere &ldquo;le motivazioni del ritardo e, inoltre, quale sia la tempistica di attuazione e, infine, l&rsquo;eventuale dettaglio dei risultati parziali ottenuti anche in termini di rinegoziazioni concluse e di strumenti deflattivi e conciliativi azionati&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Gi&agrave; a dicembre 2015 &ndash; precisa Perrino – avevamo presentato un&rsquo;interrogazione che si rifaceva allo studio dell&rsquo;istituto Demoskopika, elaborato sulla base dei dati della Ragioneria dello Stato (Siope, Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici) e dal quale emergevano numeri impressionanti: la sola Regione Basilicata avrebbe sostenuto dal gennaio 2010 al dicembre 2015 &ldquo;Oneri da contenzioso e sentenze sfavorevoli (esclusa obbligazione principale)&rdquo; pari a ben &euro; 48.831.944,15. Nessuna risposta ancora da parte degli uffici, ma, nel frattempo, grazie all&rsquo;approvazione di un emendamento del M5s alla legge di stabilit&agrave; regionale 2016, la Regione avrebbe dovuto provvedere entro il 31/12/2016 alla ricognizione degli oneri da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, gravanti sul suo bilancio e sulle aziende, enti, societ&agrave; o organismi, comunque denominati, direttamente o indirettamente da essa partecipati&rdquo;.<br /><br />&ldquo;I quasi 49 milioni di euro &ndash; conclude Perrino – appaiono ai nostri occhi come una vera e propria zavorra che sottrae risorse ad emergenze ed esigenze non pi&ugrave; derogabili. I maligni potrebbero pensare che il contenzioso sia diventato un artificio ben collaudato per distribuire incarichi a questo o quell&rsquo;amico in orbita dell&rsquo;amministratore unico o del commissario straordinario di turno. Noi, dal canto nostro, ci auguriamo vivamente che non sia cos&igrave;. Sappiamo bene che la ricognizione di una somma cos&igrave; imponente comporta un&rsquo;analisi profonda e dettagliata, pertanto abbiamo chiesto alla Giunta di venire a relazionare sullo status delle azioni che sono state messe in campo per arginare questa emorragia. Non ce ne vogliano avvocati e studi legali in genere se intendiamo tagliare risorse a questo vero e proprio reddito minimo da contenzioso per poi piazzarle altrove e staccarci di dosso l&rsquo;odiosa etichetta di Regione &lsquo;pasticciona&rsquo; affibbiataci da Demoskopika&rdquo;.&nbsp;

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