On. Latronico (Cor) su centro olio Viggiano

“La questione ambientale attorno al petrolio non può risolversi con la disposizione  della magistratura inquirente di riprendere le attività. Le autorità amministrative, Regione in testa,  hanno il dovere di verificare quanto accaduto, se c'è stato disastro  ambientale e perché mai le agenzie di controllo non hanno monitorato  per tempo e non sono intervenute”.  Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Cor). “Se l'Eni ammette di aver compiuto  danni ambientali, come sospetta la Procura di Potenza , non può finire  così senza che la Regione chiami in causa l'Eni e rinegozi comportamenti e modalità di azione per il prosieguo della attività. Poi c'è il secondo grande tema delle risorse finanziarie ricavate dallo sfruttamento petrolifero, sia le royalties che le altre misure compensative. Dovevano  essere destinate alla tutela ambientale ed alla costruzione di una economia legata alle vocazioni del territorio, per superare le condizioni di dipendenza dal petrolio.  Il presidente Pittella solo oggi – ha continuato il deputato lucano –  sembra scorgere che le risorse ricavate dal petrolio, in parte  non sono state usate bene e che buona parte del bilancio regionale si regge sulle royalties del petrolio senza le quali lo stesso  rischia il dissesto.  Il crollo delle produzioni e la caduta del prezzo del greggio  mettono l’Ente e le sue classi dirigenti di fronte a gravissime responsabilità avendo alimentato un flusso di spesa corrente senza raggiungere obiettivi di avanzamento  strutturale del territorio. Se la Regione non è in grado di assicurare affidabili controlli ambientali sul centro olio di Viggiano e sulla filiera delle attività petrolifere e se non si interrompe lo spreco delle risorse per spese  coerenti , non credo che si possa riprendere un cammino percorrendo sentieri disastrosi per la comunità regionale. Per la nostra parte contrasteremo questa decisione con tutti gli strumenti di cui disponiamo”.
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