Secondo Ola e NoScorie "quello accaduto a Bernalda non è un semplice guasto ma è un incidente di Un oleodotto questo che è in esercizio ormai da quasi dieci anni". "L’interramento dell’oleodotto di certo non favorisce l’immediata segnalazione di eventuali incidenti – affermano le associazioni – che restano affidati all’Eni che, nel caso di Bernalda, è avvenuto conseguentemente alla segnalazione da parte degli agricoltori".
A giudizio di Ola e No Scorie "è necessario verificare l’intero tracciato dell’oleodotto per evidenziare possibili cedimenti dello stesso unitamente agli oleodotti di collegamento tra i pozzi e il centro olio di Viggiano che hanno uno sviluppo complessivo di centinaia di chilometri, con olio altamente corrosivo.
Per questi ultimi i comuni rischiano di ritrovarsi a fine estrazione nel sottosuolo materiali tossici ed inquinanti per i quali ancora oggi non è chiaro chi debba smaltirli per assenza di fondi e clausole fideiussorie per la bonifica ed il pagamento dei danni. Per l’inquinamento causato da ENI in agro di Bernalda, Ola e No Scorie chiedono di quantificare i danni e provvedere ad eventuali risarcimenti nei confronti di privati e della comunità".
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