La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, esprime attraverso una nota il proprio “no” alle nuove istanze di permesso idrocarburi “Muro Lucano” (comuni di Muro Lucano, Balvano, Baragiano, Bella, Castelgrande, Laviano, Pescopagano, San Fele ) e La Bicocca (Melfi, Rapolla e Barile) “per le quali la Regione, nonostante i pareri contrari dei comuni già espressi nella fase di screening, ha deciso di attivare la Valutazione di impatto ambientale (Via).
Per oggi “sono stati convocati d’urgenza due consigli comunali aperti – spiega la Ola – indetti dai primi cittadini di Muro Lucano (ore 18) e Melfi (ore 15) e che vedranno la partecipazione dei sindaci interessati dalle due istanze di permesso di ricerca, presentate rispettivamente dalla Italmin Exploration e dalla Delta Energy”.”L’intero territorio della Basilicata – evidenzia la Ola – è stato individuato come servitù energetica dallo Sblocca Italia nel quale è stato introdotta con un emendamento al comma 1 dell’ex articolo 38, la pianificazione petrolifera: un emendamento – segnala la Ola – peggiorativo del decreto Sblocca Italia introdotto nella legge di conversione dalle compagnie minerarie che si contendono il 70 per cento del territorio regionale, con 20 concessioni, 10 permessi e 18 istanze di permesso di ricerca, ed uno stoccaggio di gas. Un territorio ove sono presenti però – mette in chiaro l’organizzazione – importanti emergenze ambientali, agricole, turistiche e storico monumentali, al punto che sono alla base dell’economia e delle produzioni tipiche e di qualità conosciute anche fuori regione”.
La Ola infine sollecita la Regione Basilicata “ad esprimere diniego alle nuove istanze di permesso” di ricerca idrocarburi “Muro Lucano” e “La Bicocca”, in coerenza con le nuove decisioni che assumeranno oggi le amministrazioni comunali interessate, e a non esitare a ricorrere alla Corte Costituzionale contro lo Sblocca Italia”.
BAS 05