Occupazione, Benedetto-Romaniello: dati Istat, troppa enfasi

Un imprenditore, Nicola Benedetto, ed un ex sindacalista, Giannino Romaniello, entrambi consiglieri regionali di Centro democratico e Gruppo misto, commentano i dati Istat sull’occupazione in Basilicata: "Il dato non è destagionalizzato"

&ldquo;Troppa enfasi sui dati diffusi oggi dall&rsquo;Istat: la disoccupazione in Basilicata nel raffronto primo trimestre 2014 – primo trimestre 2015 scende dal 16,8 per cento al 14,9, con 7 mila occupati in pi&ugrave; in un anno&rdquo;. E&rsquo; quanto affermano i consiglieri regionali Nicola Benedetto (Cd) e Giannino Romaniello (Gm), che continuano affermando come: &ldquo;Da una lettura della nota dell&rsquo;istituto di statistica, quello che viene fuori &egrave; prima di tutto, come elemento fondamentale, che il dato non &egrave; destagionalizzato, unito al fatto che si parla d&rsquo;incremento riferito ai rapporti di lavoro, il che significa il consolidamento di una tendenza di trasformazione dei rapporti co.co.co, co.co.pro, partite iva camuffate in rapporti di lavoro prevalentemente a tempo determinato&rdquo;.<br /><br />&ldquo;A tal proposito &ndash; a parere di Benedetto e Romaniello – significativo &egrave; il dato dell&rsquo;industria in senso stretto che fa registrare una riduzione dello 0,9 per cento su base annua, come pure quello del settore edile, indicatori che nel Mezzogiorno sono in controtendenza e, quindi, da leggere pi&ugrave; in profondit&agrave; e da comparare con i dati sul lavoro nero e sommerso di cui, purtroppo, non vi sono studi precisi. E per restare alla pura statistica non deve sfuggire il dato relativo al tasso di attivit&agrave;, in verit&agrave; uno degli indicatori pi&ugrave; significativi, in Basilicata al 55,7 per cento, molto distante da quello di altre regioni del centro-nord, tra il 68 e il 72 per cento. L&rsquo;Istat, inoltre, non precisa di quali contratti di assunzione si tratta, vale a dire se sono a tempo determinato, part-time, o tempo indeterminato e attraverso quale strumento sono stati attivati, con il ricorso all&rsquo;interinale, apprendistato, tirocinio, o al Jobs Act che il Governo Renzi considera la soluzione miracolistica di ogni problema occupazionale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Con questi numeri &ndash; sostengono i consiglieri – c&rsquo;&egrave; davvero poco da esprimere soddisfazione ed ottimismo come sta facendo in queste ore il premier. La domanda di lavoro stabile e qualificato in Basilicata &egrave; decisamente pi&ugrave; consistente e non si pu&ograve; ridurre ai 32mila iscritti ai Centri per l&rsquo;Impiego in cerca di prima occupazione per la diffusa sfiducia dei giovani e dei disoccupati in generale nei confronti delle strutture pubbliche di collocamento e, quindi, ad iscriversi. Senza sottovalutare, inoltre, la crescente platea di lavoratori under 35anni espulsi dalle fabbriche e che non hanno possibilit&agrave; di tornare al lavoro. In attesa di dati pi&ugrave; specifici e dettagliati e di fronte al fallimento che si registra rispetto alle aspettative e alle attese innescate dal Programma Garanzia Giovani anche nella nostra regione la sollecitazione a Governo e Regione &egrave; per misure molto pi&ugrave; efficaci dell&rsquo; &lsquo;aspirina&rsquo; somministrata da Renzi rispetto allo stato febbricitante della malattia – disoccupazione. Se un imprenditore ed un ex dirigente sindacale &ndash; concludono Benedetto e Romaniello – al di l&agrave; delle differenti collocazioni politiche in Consiglio, su questo la pensano allo stesso modo avr&agrave; pure un significato sul quale chiamare tutti i consiglieri e la Giunta a riflettere senza lasciarsi &lsquo;abbagliare&rsquo; dai dati con il segno pi&ugrave; diffusi, solo statisticamente, dall&rsquo;Istat con il linguaggio freddo della matematica che non arriva al cuore della gente&rdquo;.<br /><br /><br />

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