“L’Assessore, afferma il presidente dell’Idv in Consiglio regionale, deve essere il garante di un percorso trasparente e partecipato, evitando forzature e colpi di mano dell’ultima ora che non possono che accentuare squilibri e disfunzioni”
“L’assegnazione dei ruoli e delle competenze alle Aziende sanitarie, non deve essere condizionata da fattori estranei alle esigenze assistenziali”. Lo sostiene il presidente del gruppo Italia dei Valori in Consiglio regionale il quale aggiunge: “condizionamenti di questo genere, infatti, sono stati la causa dell’attuale situazione, spesso inadeguata ai bisogni reali dei cittadini. L’evoluzione dei sistemi, in sanità, è molto rapido, così come il cambio del flusso dell’utenza. Poco tempo è sufficiente per annullare la credibilità e la fiducia nelle ‘eccellenze’, presenti anche nella nostra realtà regionale, che potrebbe riproporre il problema di una migrazione sanitaria, numericamente significativa. Non possiamo permetterci di ripetere errori, a tutti noi, noti”.
“La distribuzione dei ruoli e delle funzioni – prosegue il presidente dell’Idv – dovrà avvenire sulla scorta di criteri corretti. Corretti metodologicamente parlando, ma anche per le risposte che ne dovranno derivare, adeguate alla domanda assistenziale della nostra Regione e non solo. La carenza di risorse, i continui tagli del Governo nazionale, impongono una maggiore attenzione ed un adeguato senso di responsabilità nelle scelte e nell’uso delle risorse disponibili. Bisogna tener presente che ogni euro sprecato è sottratto ad altri investimenti, soprattutto a quelli in grado di creare nuovi posti di lavoro. Il risparmio, a maggior ragione nella situazione attuale, ha un valore etico non trascurabile. Perciò, per non sbagliare, nel definire i ruoli e le funzioni delle strutture territoriali e degli ospedali, bisogna tener presente costantemente i dati epidemiologici (diffusione delle malattie), la consistenza della popolazione da assistere, la fruibilità di questi segmenti assistenziali”.
“Ai cittadini – afferma Mazzeo – occorre dare centri qualificati, presso cui siano garantiti i numeri, indispensabili, come affermano autorevoli esperti e lo stesso ministero della Salute, per far maturare e tenere aggiornate le professionalità che vi lavorano ed il livello d’assistenza. In questa visione, diventa preoccupante la competizione esasperata, che spesso registriamo, tra i direttori generali delle Aziende sanitarie. Si annuncia, infatti, la creazione di reparti ‘fotocopia’, unità operative in ‘miniatura’, trascurando invece la soddisfazione di altri elementari bisogni dei cittadini malati, non affrontando tanti problemi irrisolti che continuano a trovare le risposte fuori regione”.
“Non possono essere taciuti alcuni aspetti, a dir poco discutibili – prosegue Mazzeo. Addirittura si pratica l’ ‘accaparramento’ di professionalità (come per i calciatori), dimenticando di realizzare in maniera completa i compiti istituzionali assegnati, necessari per concretizzare quella rete assistenziale, di cui da tempo si parla soltanto. Le scelte dipendono da convinzioni del tutto personali di chi dirige le aziende, senza alcun riferimento ad un quadro programmatico generale, senza alcun dialogo reale, per un confronto costruttivo tra gli stessi direttori generali. Intorno a questi problemi cosi rilevanti si presentano, purtroppo, anche attività di ‘tifoserie’. In questo contesto emerge addirittura l’intenzione di frantumare specialità che non avrebbero più i numeri per prestazioni di qualità. E’ di questi giorni, proprio alla vigilia della discussione del nuovo Psr un esempio emblematico. Sono insistenti, infatti, le voci circa la possibilità di risolvere in maniera ‘salomonica’ l’allocazione della Chirurgia Cervico-Facciale nella nostra Regione. Secondo le voci ricorrenti, questa importante specialità, andrebbe divisa tra l’Ospedale ‘San Carlo’ di Potenza, il Crob di Rionero ed una struttura dell’Azienda sanitaria del potentino. Si creerebbe così un’inedita figura: quella del ‘chirurgo itinerante’, pur di non assumersi la responsabilità di una decisione univoca. Entrando nel merito, si rileva che le patologie che afferiscono ad una tale Unità Operativa sono malformative, traumatiche ed oncologiche. La collocazione, quindi, più logica e più utile sarebbe solo al ‘San Carlo’ di Potenza, riferimento regionale per i grandi traumi, con la presenza, al tempo stesso, di un reparto di maternità e neonatologia attrezzati e di attività oncologiche consolidate e qualificate. Come è noto, l’attività chirurgica, specie se di ‘alta specialità’, ha bisogno di un’equipe valida ed affiatata, in grado di offrire una continuità assistenziale ed una casistica corposa, adeguata a creare e a sostenete esperienze e buone qualità professionali. Cosa ben diversa è allestire sul territorio servizi e tecnologie che hanno un’utenza consistete, per i quali una loro diversa collocazione, rispetto all’attuale, allevierebbe i disagi dei pazienti e delle loro famiglie. Questo avverrebbe per la Radioterapia a Potenza e a Matera, per le quali non sarebbe difficile prevedere una gestione unitaria con il Crob di Rionero, punto di riferimento regionale”.
“Alcuni dei rilievi da me fatti – conclude il presidente dell’Idv in Consiglio regionale – portano a ritenere che ci sono luoghi comuni ed equivoci non risolti nella nostra realtà assistenziale e che continuano a condizionare i percorsi di rinnovamento che di volta in volta si intraprendono. Per l’esperienza accumulata in questi anni vorrei sollecitare tutti noi a discutere con serietà e serenità di problemi cosi importanti. Dobbiamo trovare un impegno comune per dare ai cittadini le soluzioni migliori. Soprattutto, ritengo inquietante che nell’avvio di questo processo di riordino del nostro sistema assistenziale, si consentano operazioni che possono compromettere gli obiettivi finali che andremo a definire. L’Assessore, credo, debba essere il garante, per tutti, di un percorso trasparente, partecipato e rispettoso dei tempi stabiliti, evitando forzature, colpi di mano dell’ultima ora, che non possono che accentuare squilibri e disfunzioni, con ulteriori danni per i cittadini”.