Il consigliere del M5s ha presentato una interrogazione e una mozione con le quali chiede chiarezza e trasparenza su quantità e qualità del materiale riportato fuori dall’Itrec il 29 luglio scorso
“Ai centri Sogin di Saluggia e Casaccia sono stati prelevati 19 chili di plutonio, mentre al centro Trisaia di Rotondella uno soltanto. Da poco più di un chilo di biossido di uranio, ai circa 19 di plutonio e di uranio altamente arricchito, come ha riferito l’allora sottosegretario all’Ambiente, Marco Flavio Cirillo (Pdl) e come ha dichiarato lo stesso Barack Obama, durante la sua recente visita in Italia. Probabilmente occorre compiere una verifica”. A sottolinearlo il capogruppo del M5s in Consiglio regionale, Gianni Leggieri, per il quale questa differenza appare eccesiva. Di qui la decisione di presentare una interrogazione e una mozione sull’argomento. Rivolgendosi al Presidente della Regione Pittella, Leggieri chiede “di fare chiarezza e tutelare sino in fondo la sicurezza dei cittadini lucani. La Regione Basilicata deve pretendere maggiore trasparenza, oltre che sulla quantità, anche sulla qualità del materiale riportato quella notte del 29 luglio scorso, fuori dall’Itrec e dall’Italia, con un’azione che il senatore M5s Vito Petrocelli, ha opportunamente definito ‘militare a tutti gli effetti’”.<br /><br />“Il plutonio, con il suo isotopo che ha un’emivita di 24.200 anni, come si sa – dichiara Leggieri – è fondamentale nella realizzazione di bombe nucleari ed è usato come componente dei proiettili anticarro. Proiettili sperimentati durante la guerra dei Balcani di qualche anno fa che, oltre a perforare i carri armati serbi, hanno destato il fondato sospetto che siano stati la causa primaria della morte per leucemia di ben 45 militari italiani. Militari che avevano il compito di portare la pace nell’ex Jugoslavia”.<br /><br />“Il presidente della Regione Pittella – sottolinea Leggieri – potrebbe chiedere lumi al suo predecessore, Vito De Filippo, che forse sapeva e ha taciuto. Pittella si faccia promotore e garante di una richiesta di spiegazioni dettagliata del trasporto di quella notte, eseguita per giunta senza un piano di evacuazione e di sicurezza delle popolazioni, tramite trasporto aereo militare che, da tutti i parametri di sicurezza, è considerato come la scelta più pericolosa e a più alto rischio civile e ambientale. Il Presidente non può non considerare che il plutonio a Rotondella rischia di trasformare, se non lo ha già fatto, il territorio del Metapontino in un possibile obiettivo militare, comportando, così, molti più rischi per le popolazioni. Anche il compianto giudice Nicola Maria Pace, parlò di probabile presenza di plutonio a Rotondella, in una memorabile audizione in Commissione parlamentare”.<br /><br />“Per la nostra incolumità sarebbe ora di sapere, una volta per tutte, – dichiara il capogruppo di M5s in Consiglio regionale – quali rifiuti radioattivi gestisce e produce l’impianto nucleare dell’Itrec di Trisaia e, visto che Pittella si deve informare, ottenga anche conferma o smentita di quanto l’Ambasciata Americana in Italia ha lasciato intendere ai portavoce Mirella Liuzzi e Vito Petrocelli del M5S, in occasione della consegna di una richiesta scritta dal Movimento, indirizzata al Presidente Obama con la quale è stato ufficialmente chiesto di ottenere il rimpatrio delle barre di “Elk River” custodite presso la Trisaia di Rotondella. I portavoce hanno appreso che le 84 barre di uranio-torio sarebbero diventate, nel frattempo, di proprietà italiana”.<br /><br />“In tal caso – conclude Leggieri – sarebbe opportuno conoscere l’iter che ha determinato il cambio di proprietà. Purtroppo, per le centrali nucleari, oggi, tale tecnologia è considerata obsoleta, passando dalla condizione economica di combustibile a quella di patacca affaristica e di problema per gli italiani. Problema di dimensioni ancor più rilevanti per i lucani».<br />