“Una volta in politica c’era una sorta di pudore per non ricordare la carriera politica del fortunato nominato di turno in enti, aziende, strutture pubbliche, fingendo almeno di non saperlo. Verifico invece che nel caso della nomina del dottor Bruno Mandarino a direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera S. Carlo la “foglia di fico” è caduta”. E’ il commento del coordinatore regionale di Fli sen. Egidio Digilio per il quale “in discussione non è il curriculum professionale del nuovo direttore che, comunque, sono convinto, è stato vagliato attentamente dalla commissione preposta al bando di avviso pubblico, e quindi risponde a tutti i requisiti, quanto il suo curriculum politico che risale ai tempi degli ex Ds prima e di recente all’incarico di segretario del Pd di Lauria. Non è certo un bel segnale che si lancia alla società civile e in particolare all’utenza della più importante struttura ospedaliera regionale, al punto che nel Pd c’è chi si è lasciato andare negli auguri sottolineando le doti politiche del dottore conosciuto nella sezione di partito. L’unico aspetto di metodo da apprezzare è che si è trattato di una nomina alla luce del sole con targa politica, della componente ex diessina del Pd, avallata da Governatore ed Assessore alla Salute, che dimostra fino in fondo di essere un tecnico “prestato” alla politica, e subita dal manager Maruggi. Una nomina – conclude Digilio – che fa compiere un passo indietro alla politica sanitaria regionale facendo prevalere le doti politiche a quelle professionali. L’esempio-sacrificio della Chierchini di un solo colpo è stato vanificato”.
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