L’esponente di “Io amo la Lucania” ritiene “poco responsabile e superficiale” l’atteggiamento dell’assessore che propone di trasformare la sua proposta di legge in direttiva
“Non convince affatto il parere del governo regionale, per conto dell’assessore all’ambiente Agatino Mancusi, audito oggi in I commissione, di voler trasformare la proposta di legge ‘Disposizioni concernenti norme per l’accesso e la trasparenza in materia ambientale’ in una semplice direttiva”. E’ quanto ha affermato il consigliere regionale Alfonso Ernesto Navazio, primo firmatario della proposta di legge, a margine della discussione in Commissione, definendo l’atteggiamento dell’assessore “poco responsabile e superficiale” visto l’approccio verso una materia del genere. “E' impensabile che si voglia garantire il diritto alla trasparenza ambientale – sottolinea Navazio – con una semplice direttiva anziché con una legge”.
“La regione Basilicata – sottolinea il presidente di Io Amo la Lucania – deve per convinzione recepire la normativa comunitaria e nazionale che garantisce la più ampia tutela al principio della trasparenza nell’accesso alle informazioni circa l’ambiente, ma deve altresì far emergere l’affermazione di tale principio affinché l’informazione ambientale venga sistematicamente messa a disposizione del pubblico e diffusa, anche attraverso i mezzi di telecomunicazione e gli strumenti informatici in forme o formati facilmente consultabili. Sulla base di questo principio ispiratore e che fa da traino alla mia proposta di legge, durante il dibattimento in commissione, abbiamo suggerito all’assessore Mancusi che il governo regionale riveda la propria posizione per acquisire così una maggiore credibilità anche e soprattutto alla luce di quanto accaduto alla comunità lucana nello scorso anno in fatti di emergenza ambientale”.
“Attraverso la proposta di legge – continua Navazio – vogliamo rafforzare, per la Regione Basilicata, il recepimento delle normative nazionali ed europee, assumendo ed ampliando i concetti di trasparenza ed accessibilità. Essa, infatti, è compatibile con il quadro costituzionale vigente; basti tener presente la sentenza della Corte costituzionale, la 398/2006 che ha contestato la tesi dello Stato secondo cui tale disciplina fosse di competenza esclusiva dello Stato mentre invece la sentenza costituzionale sottolinea come le norme del d.lgs. 152/2006 (Norme in materia ambientale), non sono rivolte alla tutela dell’ambiente ma ad una migliore conoscenza da parte dei cittadini dei problemi ambientali concreti. In sintesi, la proposta di legge all’art.1 definisce il principio ispiratore dei comportamenti della Regione, l’art. 2 garantisce il diritto di accesso all’informazione ambientale a chiunque ne faccia richiesta e senza che questi debba dichiararne il proprio interesse. E infine, l’art. 3, demandando alla Giunta regionale la stesura di un formale regolamento, declina le linee guida alle quali lo stesso dovrà attenersi”.
“La trasparenza viene qui intesa come accessibilità totale, quale accesso da parte dell’intera collettività a tutte le “informazioni pubbliche”, secondo il paradigma della “libertà di informazione” dell’open government di origine statunitense. L’accessibilità dei dati ambientali – conclude Navazio rivolgendosi in particolare all’assessore Mancusi – solo se legiferata e non intesa come direttiva, può rappresentare la rinnovata frontiera per un corretto rapporto tra il cittadino e l’amministrazione”.