“Chiese Rupestri e Fondazione Zétema, i lucchetti dell’Amministrazione comunale di Melfi”
“Che l’Amministrazione comunale della città di Melfi non brilli è un dato di fatto . Che ce lo facciano notare è per noi avvilente. Che il Sindaco rivesta un doppio ruolo (segretario regionale di un partito e sindaco) e che quello di segretario lo proietti verso più ambiti lidi non può essere ulteriormente taciuto. Che continuino a farlo è per noi disonesto. Che il Sindaco e gli amministratori siano più attenti alle dinamiche interne dei loro partiti che ai problemi dei cittadini è facilmente dimostrabile. Che lo vogliano ancora negare è da ipocriti”. Sono le considerazioni del presidente del gruppo consiliare Io amo la Lucania, Alfonso Ernesto Navazio.
“Ciò che non possiamo permettere – sottolinea Navazio – è che la città continui nel suo chiudersi in se stessa. Ripiegata sulle piccole questioni quotidiane. Senza visione. Senza alcuna autorevolezza. Dimenticandosi di dare risposte anche lì dove sottoscrivono impegni. Alcuni anni fa, la Fondazione Zétema, individuò la nostra città come meritevole di un investimento di circa 300.000 euro per il recupero e finalmente la piena fruizione delle chiese rupestri di Santa Margherita e Santa Lucia. La prima, giusto per rinnovare la memoria, riconosciuta dall’Apt come uno dei sei ‘grandi attrattori’ turistico-culturali della Basilicata. A solo un anno dalla inaugurazione e dalla sottoscrizione di una convenzione con la quale si intendeva disciplinare le modalità di accesso ai due monumenti da parte dei rappresentanti della Fondazione stessa e/o dei soggetti da questa delegati alla valorizzazione e gestione della rete distrettuale, si interrompono preziosi rapporti costruiti nel tempo: non si rispondono alle note di chiarimento e di sollecito del Presidente della Fondazione (i nostri amministratori sono troppo impegnati), si chiudono con lucchetti di sicurezza gli ingressi, si fa finta di non capire. Si tenta di non avviare la co-gestione dei due monumenti. Si cerca di escludere la Fondazione Zétema nella valorizzazione e gestione delle restaurate (con i soldi della Fondazione) emergenze rupestri della città. Anzi, si è tentato di ‘accontentare’ la Fondazione con l’invio di miseri ed offensivi spiccioli”.
“Che squallore – commenta Navazio – non conoscono la Fondazione Zétema. Anche qui, solo per ricordare ai distratti e sbadati amministratori (molto attenti per la verità alle pratiche partitiche), che la Fondazione Zétema gestisce i luoghi del Distretto dell’Habitat Rupestre della Basilicata (Cripta del Peccato Originale, Museo della Scultura Contemporanea, Casone della Murgia, e così via) che con i suoi numerosissimi turisti e visitatori non può che produrre ricadute positive anche sui nostri due siti oltre che sulla generalità del nostro territorio. Invece devono supplire biglietti, devono supplire la rimozione dei lucchetti. Ma in che città stiamo vivendo? Non è questa la nostra città. Si preferisce, invece, l’ignavia. Bisogna far trascorrere il tempo, aspettando disposizioni: la meta è un’altra. Le elezioni politiche per fortuna sono dietro l’angolo, solo dopo si avrà il coraggio di cambiare la Giunta e tentare di recuperare qualcosa. Per la nostra città sarà troppo tardi e domani, come oggi, non ci sono più ragioni che giustifichino questa deludente ed inadeguata esperienza amministrativa”.