Il consigliere di “Io amo la Lucania” presenta un emendamento sulla tassa regionale universitaria
“L’università è un bene comune se vissuta ed interpretata come tale da suoi protagonisti capaci di comportarsi come una comunità ecologica, riproduttrice di sapere critico. L’università diviene apparato ideologico, dello Stato o del Mercato quando rinuncia alla sua funzione critica divenendo gerarchica o spettacolare”. Partendo da questo concetto del giurista Ugo Mattei, il consigliere Alfonso Ernesto Navazio ha presentato un emendamento alla Finanziaria 2013 e che fa riferimento alla norma introdotta dal decreto llegislativo 29 marzo 2012 n. 68 sulla revisione della normativa in tema di diritto allo studio.
“La Regione Basilicata – fa notare Navazio – non avrebbe fatto in tempo o forse ha preferito lavarsene le mani, rispetto alla possibilità che dava il decreto secondo cui entro il 30 giugno, qualora le Regioni e le Province autonome non stabiliscano l’importo della tassa di ciascuna fascia, la stessa è dovuta nella misura di 140 euro. Così come è previsto per gli studenti lucani, a causa forse di un’inadempienza da parte del governo regionale. Un salasso insomma – sottolinea Navazio – e senza che si tenga conto dei diversi livelli di reddito”.
Con l’emendamento alla finanziaria “noi riteniamo, invece – afferma Navazio – che bisogna legiferare specifiche differenziazioni in base alle fasce reddituali. Nello specifico, l’emendamento prevede 120 euro per coloro che presentano una condizione economica non superiore al livello minimo dell’Isee corrispondente ai requisiti di eleggibilità per l’accesso ai livelli essenziali delle Prestazioni (Lep) del diritto allo studio, 140 euro per coloro che presentano una condizione economica superiore al livello minimo dell’Isee corrispondente ai requisiti di eleggibilità per l’accesso ai Lep del diritto allo studio. E infine 160 euro per coloro che presentano una condizione economica superiore al doppio livello minimo dell’Isee corrispondente ai requisiti di eleggibilità per l’accesso ai livelli essenziali delle Prestazioni (Lep) del diritto allo studio”.