Navazio (Ial) su bando Asp

Il consigliere di Io amo la Lucania: “é proprio vero che occorrono le leggi, ma non vogliamo crederci”

“È di ieri – ha dichiarato il consigliere regionale Ernesto Navazio – la notizia della nuova indagine avviata dal collega ‘ispettore’ Gianni Rosa sul bando di concorso pubblicato dall’Azienda ospedaliera di Potenza, per l’assegnazione di tre borse di studio a laureati in Economia e commercio e che, come ricorda Rosa, ‘è intollerabile che in Basilicata si continui, si legge nella nota divulgata dallo stesso Rosa lo scorso 3 agosto , a pubblicare bandi e concorsi pubblici in pieno periodo feriale’. I dubbi ‘dell’indagine’ di Rosa – afferma Navazio – ruotano attorno al fatto che, per l’espletamento della domanda vengano dati solo 15 giorni di tempo compreso ferragosto, oltre ad essere ‘un bando evanescente e poco chiaro nei criteri di selezione e valutazione’. Da qui – aggiunge Navazio – nasce la mia riflessione: non possiamo continuare a far credere continuamente alla gente di vivere in una terra di sospetti e manipolatori”.

“Ma, andiamo per ordine. La finanziaria 2011 – dice Navazio – nella sua stesura originale, conteneva un articolo, rubricato al numero 27, secondo cui ‘a migliore garanzia dei principi di trasparenza e di pubblicità dell’attività amministrativa, le Aziende sanitarie ed Enti del Servizio sanitario regionale non procedono alla pubblicazione degli avvisi e dei bandi di gara e di concorso nel Bollettino ufficiale della regione Basilicata, nella Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana e nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, nel periodo dal 1 agosto al 31 agosto di ogni anno’. La discussione, prima in Commissione e poi in Aula, portò ad un ritiro della norma nella considerazione che bastasse una direttiva vincolante da parte della Giunta regionale ai direttori generali delle Aziende ospedaliere della nostra regione. Nel tempo della semplificazione e della supplicata delegiferazione si invocano sempre più leggi. Ora, addirittura quelle comportamentali. Ogni giorno – continua Navazio – il popolo gioca a guardie e ladri con gli indolenti amministratori. E quindi, per tutto controllare e tutto stabilire, si chiede di legiferare e di fermarsi. Su tutto. La norma cancellata è una di quelle per cui si corre ai ripari dopo che qualcosa è accaduto. E la storia dei concorsi dell’Ospedale San Carlo dello scorso anno ce la ricordiamo. Quest’anno ci risiamo. Ma, nonostante tutto, noi vogliamo vivere in un paese normale. Un paese che non si ferma ad agosto, e poi a dicembre per le vacanze natalizie e perché no, per i ponti infrasettimanali. Un paese dove i suoi abitanti sono collegati ad internet quasi un’ora al giorno, un paese dove si passa più tempo a telefonare che a scrivere non ha bisogno di fermarsi”.
“Che mille bandi fioriscano. Che si facciano però. Le buone regole – conclude Navazio – sono già dentro di noi ed il popolo non è sprovveduto come vogliono far credere”.

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