Per il presidente del gruppo consiliare di Io amo la Lucania “un assestamento di bilancio che ha visto un voto positivo per la Lucania. non un assist per una maggioranza”
”L’assestamento di bilancio – dice Navazio- vede il nostro voto favorevole, per una
serie di ragioni. La prima, perchè si tratta, tutto sommato, di un atto profondamente tecnico nella stesura asciutta dei numeri. La seconda, per il contesto in cui si colloca e per il tempo sobrio che viviamo. Ma non solo. E mi riferisco alle prime due pagine della relazione del presidente De Filippo, alla sua presa di coscienza, alla sua schiettezza e alla sua nuova vision, pur con tutte le dovute cautele. La terza, per il suo coraggio, condivisa dall’ Assemblea tutta, nessuno escluso, per
la sospensione delle intese in ambito petrolifero. Da sola vale come una finanziaria. Perché rappresenta, comunque la si vuol vedere, un buon primo passo o, addirittura, una vittoria dei cittadini lucani e delle tante associazioni ambientaliste se si è arrivati a questo
capovolgimento di approccio. La quarta, per i tanti suggerimenti dati ed accettati.
Abbiamo lavorato per la Lucania. Ma, troppo spesso, un voto responsabile e favorevole viene, purtroppo, scambiato per un ingresso in maggioranza. Di solito (ah la vecchie
tradizioni!) preceduto da incontri riservati, poi allargati e poi condivisi. La metodica degli anni passati ci dice che si dovrebbero confrontare programmi, accettarne parte e perchè no, affrontare anche organigrammi. Ebbene niente di tutto questo. Perchè, a me e al movimento
politico che rappresento, Io amo la Lucania, non ci piacciono gli incontri riservati, dal momento che non ci interessano gli strapuntini. Abbiamo una nostra filosofia. La teoria del tanto peggio tanto meglio, non ci appartiene e la lunga esperienza sindacale ha portato in dote il riconoscere il bicchiere più mezzo pieno che mezzo vuoto. Entrare in maggioranza significa confrontarsi apertamente su metodi e programmi. Valori. In un mondo che va cambiando, secondo linee di
evoluzione assai contraddittorie, ci interessa il nostro essere liberi e lavorare per la Lucania., anche a costo di apparire, a volte, contradditori”.
“Alla Whitman – suggerisce Navazio – abbiamo la nostra linea retta e siamo gelosi della nostra autonomia di pensiero.Siamo consci del cambio di paradigma, per dirla alla Thomas Kuhn,
incombente e della messa in discussione dei capisaldi del contratto sociale ed istituzionale nel quale siamo vissuti, ma non vogliamo rinunciare all’idea che si possa, anche noi, doverosamente, indicare una strada possibile. Una strada che guarda ad un diverso metodo democratico, che sappia andare oltre i partiti e costruisca nuovi modelli di partecipazione politica, fondati sulla passione, sulla trasparenza e sull’altruismo. Nei momenti di crisi occorre grande senso di responsabilità , coesione e spirito civile. L’unica alternativa al Governo regionale, oggi, sarebbe il caos. Ma non siamo ancora pronti. Perchè occorre costruire, scevri dai posizionamenti acquisiti. Come molto fermento in giro l’idea dei forconi non ci appartiene interamente ma, al contrario una politica, ripeto, che si alimenti delle passioni, idee e razionalità dei singoli; una politica che riesca a far emergere dal basso la propria classe dirigente, una politica che ritorni a confrontarsi duramente ma lealmente sui problemi reali che interessano il quotidiano della collettività . Questa sì. ci appartiene interamente.
Guardiamo gli atti per quello che sono, abbandoniamo la fantapolitica”.