La riforma dello Statuto regionale è un tema già affrontato dal consigliere Navazio, a Lagopesole, in occasione dell’incontro pubblico su “La Basilicata che vogliamo” organizzato dagli stessi gruppi consiliari firmatari della proposta di legge
“La necessità di riforma dello Statuto regionale ed avviare subito la discussione in commissione”. E’ con questo obiettivo che il consigliere regionale di “Io amo la Lucania”, Alfonso Ernesto Navazio, insieme con i consiglieri Falotico (Plb), Mancusi (Udc), Mollica (Mpa), Ruggiero (Udc), Scaglione (Pu) e Singetta (Api) ha voluto presentare la proposta di legge su “Statuto della Regione Basilicata”.
“Fino ad oggi si è rimasti fermi ad uno sterile scetticismo – afferma il presidente di Io Amo la Lucania – tra chi vuole una Commissione speciale e chi, la maggioranza, vuole discuterne nella Commissione preposta, la Prima commissione consiliare, ‘Affari istituzionali’. Si parte da una proposta di legge già elaborata negli anni precedenti, ma mai licenziata, si tratta della più recente versione della bozza di riforma dello Statuto – specifica Navazio – presentata, nel luglio 2004, sulla scorta della precedente elaborazione della Commissione speciale”.
"Nel giusto confronto con le altre forze politiche – afferma Navazio – con questa proposta di legge, si pensa ad uno Statuto snello, comprensibile ai cittadini che ruoti attorno a temi come il rapporto Giunta – Consiglio regionale, quello dei diritti e della sussidiarietà, il tema del Consiglio delle Autonomie locali e quello della programmazione e della concertazione sociale. La soluzione giusta per poter crescere – afferma Navazio – è chiarire il binomio governance e governo della regione. Scegliere la governance in contrapposizione al government è un indicatore di radicale cambiamento”.
“Nel momento in cui la Regione può svolgere un potere di auto-organizzazione e auto-definizione dei livelli territoriali di governo, acquista poi significato l’idea di istituire un organo di rappresentanza degli enti locali a livello regionale, cui assegnare veri e propri poteri condeterminativi verso i consigli regionali sulle materie di interesse delle autonomie locali. È necessario – continua Navazio – un assetto ad architettura poliarchico, non calato dall’alto, ma costruito a partire dalle realtà e dai bisogni locali”.
“Altro concetto importante caratterizzante la pdl – spiega Navazio – è quello della transizione dalle semplici Regioni soggetto alle Regioni funzione, in virtù di un potere federato capace di valorizzare le autonomie, ordinando ed accompagnando il protagonismo delle tante soggettività locali. L’iniziativa di presentare la proposta di legge – precisa il consigliere – nasce, anche, dall’interrogativo su come deve cambiare il governo di un territorio quando alle Regioni si chiede di diventare più competitive. In questo interrogativo si riassume l’obiettivo di mostrare perché si debba innovare la governance regionale e come, in tale innovazione, si riconoscano i tratti di una nuova regolazione pubblica che integra e, in parte sostituisce, l’enfasi sull’efficienza che ha caratterizzato gli ultimi decenni di riflessione critica sul ruolo della Pubblica amministrazione”.
“Bisogna generare valore pubblico – sottolinea Navazio – rispetto alle responsabilità di chi opera nella Pubblica amministrazione centrale e locale, vale a dire benefici rilevanti per le comunità amministrate, non ci si deve limitare alla produzione e gestione di buoni servizi. L’attenzione preminente della Pubblica amministrazione – conclude Navazio – si sta progressivamente spostando dal fare bene all’ottenere effetti rilevanti per i territori di pertinenza, con il concorso di una molteplicità di attori istituzionali e sociali, pubblici e privati”.