In una dichiarazione congiunta con l’animatore del gruppo “Libertà di stampa, diritto all’informazione”, il capogruppo di “Io amo la Lucania” rilancia la sua proposta di legge su “Basilicata Open Data” e “Freedom of Information Act”
Imporre per legge anche in Italia un principio già vigente da tempo in molti Paesi, in particolare quelli di cultura anglosassone: l'obbligo per tutta la pubblica amministrazione, compresi tutti gli enti locali, a rendere pubblici gli atti adottati. É la sintesi dell’“Iniziativa per un Foia (Freedom of Information Act) in Italia” e che “ci vede tra i primi 20 promotori, presentata lo scorso 29 maggio attraverso una conferenza presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati”, come ricorda il capogruppo di “Io amo la Lucania”, Alfonso Ernesto Navazio, promotore della proposta di legge sulle “Disposizioni in materia di accesso, pubblicazione e riutilizzo dei documenti e dei dati pubblici nell'amministrazione regionale in formato aperto tramite la rete internet”.
“Siamo consapevoli della necessità di una norma che sancisca in modo inequivocabile il diritto all’informazione e che è alla base di ogni forma di cittadinanza attiva”, affermano Navazio e Andrea Fama – membro del direttivo di www.lsdi.it (Libertà di stampa, diritto all’informazione) ricordando tra l’altro che l’ Iniziativa per un Freedom of Information Act in Italia – che raggruppa 74 tra associazioni, giornalisti della carta stampata e del web, giuristi e tecnici della pubblica amministrazione, politici, professori universitari e singoli cittadini – ha chiesto un incontro urgente con il presidente del Consiglio Mario Monti presentando in sede istituzionale la “domanda di trasparenza che si manifesta fortemente in varie forme nell’opinione pubblica in tutto il Paese. L’obiettivo – aggiungono Navazio e Fama – è quello di introdurre anche nella normativa italiana una misura a garanzia del diritto di accesso alle informazioni della pubblica amministrazione da parte di chiunque, indipendentemente dai vincoli di un interesse legittimo giuridicamente tutelato imposti dalla legge attuale (vincoli, tra l’altro, contrastanti con la Convenzione europea sull’ accesso ai documenti ufficiali, risalente al 2009 ma non ancora recepita dall’ Italia). L’Italia, di fatto, non prevede la totale trasparenza degli atti della pubblica amministrazione. Questa mancanza è un ostacolo al buon governo della cosa pubblica nel pieno dell’ attuale crisi. Da qui l’urgenza di questa riforma a costo zero. Una modifica della legge attuale nel senso auspicato è l'unico mezzo per ottenere la trasparenza e l'efficienza tanto conclamate dai vari governi ma per il cui raggiungimento è sempre mancata una concreta volontà politica”.
“La nostra proposta di legge, alla base del progetto ‘Basilicata Open Data’ – affermano ancora Navazio e Fama – è un’importante spartiacque normativo in quanto, per la prima volta, un’unica legge punta a recepire in modo chiaro e diretto i principi dell’Open Data e quelli del Freedom of Information Act (il diritto all’ accesso all’ informazione), unitamente a modalità consultive in crowd-sourcing per la definizione partecipata di alcuni criteri quali le categorie prioritarie di dati da liberare, i relativi formati, le licenze, ecc. L’Iniziativa nazionale ha lanciato un appello a tutti i cittadini e gruppi che potranno aderire attraverso il sito www.foia.it. e si pone due obbiettivi prioritari da conseguire: sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di un rapporto paritario tra cittadino e pubblica amministrazione; impegnarsi per far mettere in primo piano nell’ agenda parlamentare una revisione della legge del diritto di accesso”.
“'Un Governo popolare senza un’informazione popolare, o che non offra i mezzi per acquisirla, è solo il prologo di una farsa o di una tragedia; o forse di tutte e due. La conoscenza prevarrà sempre sull’ignoranza; e un popolo che vuole governare sé stesso deve armarsi con il potere offerto dalla conoscenza'. Questa definizione di James Madison (1751 -1836, alfiere della libertà di informazione e presidente degli Stati Uniti che fu tra i redattori del celebre Primo emendamento) che lega i concetti di governo e informazione, alla base di ogni democrazia matura e trasparente – concludono Navazio e Fama -, è stata recentemente reintrodotta nel dibattito italiano e la Basilicata, con la nostra proposta di legge su Foia e Open Data prima e con il conseguente impegno per ottenere una legge nazionale sulla trasparenza della pubblica amministrazione, vuole essere occasione per parlare di buon governo, ma anche di buon giornalismo e delle norme che in Italia ne inibiscono un corretto funzionamento”.