È stato presentato a Palazzo Frusci a Barile il grande evento "I Presepi Viventi alle pendici del Monte Vulture". Lo fa sapere in una nota inviata alla stampa, la pro loco di Rionero in Vulture.
Una rete culturale che vede impegnati tre Comuni – Rapolla, Barile e Rionero – in tre date diverse, riproponendo ambientazioni e scene uniche per raccontare la Natività di Gesù e gli episodi storico-religiosi che l'hanno contraddistinta. Scenari diversi -ha dichiarato il sindaco di Barile Antonio Murano -ma che si integrano armonicamente per consentire al visitatore di godere di emozioni eterogenee". È un'iniziativa che pone le basi per un nuovo sviluppo turistico e culturale di tutta l'area del Vulture-Melfese. Abbiamo un importante appuntamento con la storia ed è Matera Capitale Europea della Cultura 2019: da questa occasione unica noi possiamo e dobbiamo rilanciare l'intera Basilicata e proiettarla nel futuro".Proprio Matera, da qualche anno protagonista con un proprio Presepe Vivente, deve molto all'area del Vulture-Melfese. Da qui, infatti, sono partite le idee, le persone e i mezzi per sostenere un progetto ambizioso ma nuovo per la Città dei Sassi, dove invece nel cuore del Vulture risultava già rodato.
Per la vicesindaca di Rionero in Vulture, Maria Pinto, si tratta “di un lavoro inter-istituzionale che non può che favorire il nostro senso di attaccamento e appartenenza, sia alla nostra terra che alla nostra comunità. Guardare al Presepe Vivente non solo dal punto di vista religioso ma anche laico significa sottolineare, è vero il valore della semplicità, dell'umiltà e della solidarietà, ma soprattutto si traduce in una rinascita sociale". Per questo- ha proseguito Pinto -abbiamo voluto inserire nel nostro scenario il Rione Costa e la Torre dell'Orologio: un punto di riferimento che ricorda, con la sua scansione del tempo, i veri propositi del nostro saper vivere civilmente".
Michele Sisti, presidente del consiglio comunale di Rapolla, ha voluto rimarcare il ruolo di rilancio insito in questa iniziativa. Rispetto al nostro Borgo di Fronte – ha dichiarato – si tratta di un'area in gran parte abbandonata ma che ha conservato un indubbio fascino. Portare i visitatori a vedere e toccare con mano la nostra storia, che parla anche attraverso i segni dell'uomo, è un modo per recuperare e potenziare ciò che possediamo".
Il lavoro dei tre Comuni deve molto alle realtà associative locali. Oltre alle Pro loco e alle amministrazioni comunali sono state infatti coinvolte l'Avis, la Croce Rossa, la Fidas, l'associazione Restart, il Parco Urbano delle Cantine di Rapolla e Barile, Alta Events, l'associazione Via Crucis, Cantinando Wine & Art. C'è stato anche chi, come un cittadino originario di Barile ma residente a Milano, ha voluto prestare gran parte dei costumi dell'associazione di cui fa parte per sostenere questo progetto.
Si parte dunque con Rapolla il 23 dicembre dalle ore 17:00 nel Borgo di Fronte, cuore antico del paese incastonato nel superbo Parco Urbano delle Cantine. Il 26 dicembre è la volta di Barile nel Parco Urbano delle Cantine Sheshë, sempre dalle 17:00. A chiudere , Rionero in Vulture il 6 gennaio dalle 17:00 con il Presepe Narrato.
Per il presidente della Pro loco, Christian Strazza “per Rionero si tratta della trentacinquesima edizione, un traguardo importante che ribadisce la ferma volontà di tutta la città e soprattutto della Pro loco di proseguire nel solco della tradizione ma innovandosi e abbracciando turismo e cultura. Il Presepe Narrato verrà realizzato nel Rione Costa: gruppi di 50 persone partiranno dal Rione Costa per un viaggio drammatizzato nella sacra rappresentazione della nascita di Cristo". Il Vulture – ha concluso Strazza – è una terra che condivide tantissime tradizioni storiche, culturali, sociali. Pensiamo alle Vie Crucis, elemento imprescindibile della nostra identità. Se convogliamo le nostre forze e con sinergia sviluppiamo un progetto condiviso, possiamo scommettere sulla nostra ricchezza che è davvero unica".