Napoli: Zone Economiche Speciali, occasione da non perdere

Per il consigliere regionale di Forza Italia “occorre adeguare tali strumenti di potenziale sviluppo economico alle esigenze concrete del territorio sulla base di una proficua attività di concertazione”

&ldquo;Nessun dubbio che le Zone Economiche Speciali possano contribuire a colmare i ritardi e le asimmetrie di cui ancora oggi soffre la Basilicata, a condizione&nbsp; per&ograve; che non siano istituite &#39;tanto per&#39;, ma sulla base di una progettualit&agrave; in grado di mettere a valore i settori pi&ugrave; dinamici del sistema produttivo lucano&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto dichiarato da Michele Napoli, presidente del Gruppo consiliare Pdl – Forza Italia, precisando come: &ldquo;adeguare tali strumenti di potenziale sviluppo economico alle esigenze concrete del territorio sulla base di una proficua attivit&agrave; di concertazione, sia con i territori limitrofi, sia con i rappresentanti del sistema produttivo lucano, &egrave; l&rsquo;elemento in grado di rendere le Zone Economiche Speciali reale volano di crescita economica della Basilicata, aspetti che, a tutt&rsquo;oggi, la Giunta regionale di Basilicata non ha adeguatamente approfondito&rdquo;.<br /><br />Per Napoli &ldquo;la conferma di questo assunto &egrave; rappresentata dal sito di Tempa Rossa dove, tra tre mesi, verranno prodotti 5.000 barili di petrolio al giorno e non si sa dove portarli, perch&eacute; la regione Puglia non rende disponibile il porto di Taranto a ricevere attraverso l&rsquo;oleodotto il petrolio estratto a Gorgoglione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Quello delle fonti energetiche &ndash;&nbsp;sostiene il consigliere – &egrave; un comparto rilevante dell&rsquo;economia regionale lucana e, insieme all&rsquo;automotive, riveste un ruolo preponderante per l&rsquo;export lucano.<br /><br />&ldquo;A che serve &ndash; &egrave; il quesito di Napoli – istituire Zone Economiche Speciali in assenza di una valida attivit&agrave; programmatoria frutto di un accordo con la vicina Puglia e che consenta al petrolio estratto a Tempa Rossa di raggiungere la sua destinazione naturale, che &egrave; il porto di Taranto, mediante oleodotto e non Roma o Falconara Marittima, mediante autobotti?&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Eppure &ndash; continua l&rsquo;esponente di Forza Italia – le ZES rispondono proprio all&rsquo;esigenza di creare poli logistici collegati funzionalmente ad un&rsquo;area portuale per favorire l&rsquo;attivit&agrave; di interscambio internazionale delle aree retro portuali, con conseguenti prospettive di crescita economica delle aree limitrofe. Se &egrave; vero, come &egrave; vero, che la Basilicata non ha porti e non pu&ograve; utilizzare quello di Taranto dove trasferire il greggio della Total, l&rsquo;istituzione di una Zona Economica Speciale rischia di trasformarsi in uno slogan, nel mero recepimento di&nbsp; una normativa che rischia di rimanere priva di contenuti reali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Quali risultati ha prodotto l&rsquo;attivit&agrave; di moral suasion che presumo -&nbsp; rimarca Napoli – sia stata esercitata dal presidente Pittella nei confronti del governatore Emiliano rispetto a tali problematiche? E ancora: qual &egrave; il ruolo che &egrave; in grado di svolgere il ministro De Vincenti per far s&igrave; che singole regioni riescano a ragionare secondo una dimensione sovraregionale degli interessi, senza la quale il rischio concreto &egrave; il prevalere di questioni localistiche che finiscono per vanificare oggettivi asset di sviluppo economico non solo per Basilicata ma per l&rsquo;intero Meridione?&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Queste le domande &ndash; sottolinea il Presidente del gruppo consiliare – cui occorre dare risposte concrete, in mancanza delle quali anche le Zone Economiche Speciali corrono il rischio di essere annoverate tra le opportunit&agrave; non colte dalla nostra Regione&rdquo;.<br />

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