Per il consigliere regionale del Pdl si tratta di “atti che non appartengono alla cultura e alle tradizioni della nostra città ma che rappresentano un importante campanello d’allarme rispetto a un innalzamento del livello di delinquenza giovanile”
Atti vandalici assolutamente “da condannare quelli commessi nella scuola per l’infanzia di Via Perugia a Potenza”. Lo sostiene il consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli evidenziando che si tratta di “atti che non appartengono alla cultura e alle tradizioni della nostra città ma che rappresentano un importante campanello d’allarme rispetto a un innalzamento del livello di delinquenza giovanile”.
“I danni arrecati all’interno dell’edificio scolastico – aggiunge il consigliere del Pdl – vanno al di là dell’aspetto prettamente economico perché incidono profondamente sull’aspetto psicologico di tanti bambini che vedono violato il loro luogo di giochi e di istruzione. Di qui la necessità di impegnarsi per insegnare il rispetto delle regole che deve partire sì dalle famiglie ma che deve trovare sponda all’interno della società tutta per il tramite delle istituzioni. Sta proprio ad esse, infatti, governare i sistemi di prevenzione e controllo di tale fenomeno. Ecco allora che diventano condivisibili le dichiarazioni di quanti a capo del governo cittadino condannano questi gesti, ma sarebbe altrettanto lecito sentir parlare loro di programmi di intervento. L’azione politica in tale direzione è latitante e lo è in un momento in cui il disagio giovanile lancia segnali preoccupanti”.
“Di sicuro – afferma Napoli – gli atti vandalici non hanno una collocazione politica, ma è altrettanto certo che l’amministrazione Santarsiero nulla ha fatto nella direzione delle politiche giovanili. Quella che risulta assente è forse la migliore forma di prevenzione che si possa mettere in campo. I giovani vanno indirizzati e impegnati in un contesto sociale nel quale hanno bisogno di sentirsi parte attiva, protagonisti. Solo così – conclude Napoli – si potrà tentare di evitare che ‘il vandalismo per gioco’ diventi un modo per riempire i troppi momenti di isolamento collettivo e sia viatico verso una delinquenza di proporzioni più grandi”.