Il capogruppo consiliare di Forza Italia fa riferimento a quanto emerge dalla ricerca Censis – RBM presentata ieri a Roma e diretta ad analizzare lo stato di salute del Sistema sanitario nazionale ed il ruolo della sanità integrativa
“Meno sanità pubblica, più sanita privata e soprattutto meno sanità, nel senso di una costante e progressiva rinuncia alle prestazioni sanitarie da parte di chi ha difficoltà economiche e non riesce a pagarsi di tasca proprie le cure nel privato o in intramoenia”. E’ quanto sostiene il presidente del gruppo regionale di Forza Italia, Michele Napoli, con riferimento alla fotografia che emerge dalla ricerca Censis – RBM, presentata ieri a Roma e diretta ad analizzare lo stato di salute del Sistema sanitario nazionale e il ruolo della sanità integrativa.<br /><br />“La ricerca – spiega Napoli – evidenzia il rilevante incremento della spesa sanitaria privata che nel 2015 sale a 34,5 miliardi di euro, con un +3,2 per cento rispetto al 2013 determinato, soprattutto, dal rincaro dei ticket e dall’incubo delle liste di attesa troppo lunghe”.<br /><br />Ma vi è anche un altro aspetto che il capogruppo sottolinea ed è concernente “la rinuncia operata nell’ultimo anno da parte di 11 milioni di italiani, ben due milioni in più rispetto al dato dell’anno 2012, a curarsi a causa delle ristrettezze economiche che non hanno consentito loro di superare il muro delle liste di attesa nel pubblico ricorrendo a studi e ambulatori privati a riprova della progressiva percezione di inadeguatezza del sistema sanitario della propria regione manifestata dal 69 per cento dei cittadini residenti al Sud, contro una media nazionale del 52 per cento”.<br /><br />“I risultati dello studio Censis - prosegue il consigliere di Forza Italia – non colgono di sorpresa coloro che da tempo denunciano la progressiva diminuzione dell’efficacia dell’azione pubblica della tutela della salute con la conseguente necessità, solo per chi ne ha le possibilità economiche, di far ricorso alla sanità privata”.<br /><br />“Per invertire la tendenza al si cura chi se lo può permettere – dice Napoli – occorre condurre una lotta senza quartiere al problema delle liste di attesa, la cui eccessiva lunghezza rappresenta per il 72,6 per cento degli italiani la ragione che più di ogni altra determina il ricorso degli utenti alle strutture private o all’intramoenia”.<br /><br />“Se è senza dubbio importante perseguire l’equilibrio economico – finanziario delle nostre strutture sanitarie – conclude l’esponente di Forza Italia – altrettanto doveroso è garantire l’efficacia delle cure ai cittadini, assegnando obiettivi chiari ai direttori generali delle strutture sanitarie che dovranno raggiungere risultati visibili e valutabili in termini di riduzione dei tempi di erogazione delle visite specialistiche, dei ricoveri per acuti e degli esami diagnostici, pena l’inadempimento e la decadenza automatica del contratto come prevede la Legge di Stabilità 2015 che va assolutamente applicata”.<br />