Prima ancora che di gusti, è una questione di rispetto della storia e di quel che la Piazza ha rappresentato per i potentini. I particolari e le novità introdotte nulla hanno a che fare tanto col primo quanto col secondo degli aspetti”
“Nelle ultime settimane Piazza Prefettura, col suo restyling, è stata al centro di un vivace dibattito che ha animato la vita del centro storico potentino. È stato questo il segnale che ha sancito il grande amore dei cittadini di Potenza per il loro borgo antico. Ancor più, da questi atteggiamenti, è stato chiaro desumere che sono tanti coloro i quali pretendono che a Via Pretoria, e al suo circondario, venga restituita quella dignità e quegli spazi che oggi sembrano esserle stati pian piano sottratti”.
Ad affermarlo il consigliere comunale de regionale del Pdl, il quale sottolinea che “sulla bellezza della Piazza, così come restituita alla città, non vogliamo soffermarci più di tanto. Prima ancora che di gusti, è una questione di rispetto della storia e di quel che la Piazza ha rappresentato per i potentini. I particolari e le novità introdotte nulla hanno a che fare tanto col primo quanto col secondo degli aspetti, che certo non possono cancellarsi neppure al cospetto del Gae Aulenti di turno. Ma è il dato strettamente sociale che va analizzato e preso in considerazione. È l’atteggiamento della gente presente all’inaugurazione di sabato pomeriggio che non va trascurato”.
“Abbiamo letto – dichiara Napoli – della meraviglia che ha destato la protesta civile di quanti, in occasione del taglio del nastro, hanno inteso manifestare il loro dissenso. Per noi è stato quello il momento in cui si è esaltata la volontà di un popolo di uscire fuori da certi schemi e non più disponibile a riverire e ad appoggiare il ‘potere’. Oggi i potentini, con il loro gesto, hanno dimostrato di sentirsi più liberi, di non aver paura di mettere in piazza le proprie idee manifestando il proprio pensiero. Sarà un segnale di maturità, sarà che non si riesce più a restare indifferenti alle imposizioni di certa politica. Qualcosa di nuovo però è successo. Sta di fatto che il ghiaccio è stato rotto ed ora qualcuno dovrà imparare a fare i conti con una cittadinanza stanca e stufa di subire le decisioni in maniera indifferente”.
“La nostra – continua l’esponente del Pdl – non vuole essere un plauso alla protesta ma, semplicemente, la condivisione di un modo di agire che risponde ai canoni della democrazia. Le scelte che ricadono sulla vita di una comunità vanno condivise con i cittadini e con gli apparati deputati a rappresentarli. I comitati di quartiere, ad esempio, non vanno intesi come organismi istituiti solo a dare finto potere di rappresentanza a qualcuno. Vanno consultati e la loro voce va presa in considerazioni evitando di cadere nella presunzione della qualità delle proprie scelte. Questo è quanto ha preteso fino ad oggi il Sindaco del Capoluogo e la sua Giunta con certi atteggiamenti”.
“La politica – conclude Napoli – ha il mandato di amministrare seguendo le indicazioni di chi l’ha delegata a farlo. L’esercizio del potere è altro”.