Il consigliere regionalale del Popolo della libertà fa riferimento all’ultimo rapporto di Legambiente “sulla scorta del quale è stata stilata la classifica dei Comuni italiani ricicloni”.
“Se i primi dati relativi all’ultimo censimento – specifica Napoli – fotografano la Basilicata come una regione in costante fase di declino demografico ed economico, le cui motivazioni e conseguenze sono note a tutti tranne che a chi la governa, altri elementi dimostrano che davvero poco si è fatto per portarla al passo con le realtà più virtuose presenti sul territorio nazionale”.
“La nostra attenzione, in questi giorni – continua il consigliere del Pdl – è caduta sull’ultimo rapporto di Legambiente sulla scorta del quale è stata stilata la classifica dei Comuni italiani ‘ricicloni’. Per la graduatoria sono state tenute in considerazione le realtà che sono riuscite a spingersi oltre il 65 per cento nella raccolta differenziata. Così come sono state segnalate quelle che hanno raggiunto il 60 per cento rispettando i limiti imposti dalla legge per il 2011. Nella graduatoria 2012 il nome della Basilicata lo si legge solo all’ultimo posto con lo zero al fianco. E dire che nello scorso anno eravamo rappresentati da due comunità. Un aspetto che desta allarme nello stesso momento in cui il mondo dei rifiuti è costantemente posto nelle azioni politiche ed amministrative di ogni realtà regionale per monitorare sulla qualità della vita dei cittadini e sulla salubrità ambientale dei territori. Oggi riciclare significa investire in forme di economia nuove ed in costante crescita. Ed ancor più significa ridurre i costi di un settore che, per essere sostenuto, deve gravare prepotentemente sull’economia delle famiglie. Le 67 pagine del rapporto di Legambiente evidenziano come tendenzialmente il territorio italiano sia stato investito dalla consapevolezza degli enormi benefici che derivano dal riciclaggio. Vi sono province rappresentate con grandi numeri e questo evidenzia la qualità dei provvedimenti messi in atto dalle amministrazioni che guardano con interesse al settore dei rifiuti. In tanti hanno deciso di investire in questa direzione ed altrettanti hanno creato occasioni di lavoro per i propri residenti. Il nostro territorio, invece, regredisce al cospetto di una classe di governo insensibile anche ai temi più avvertiti dalla comunità, sui quali anche la legge impone certi risultati. La libera iniziativa di qualche Comune della nostra regione, come quelli del Vulture, come quello di Acerenza, sta dando buoni risultati. Tuttavia, senza l’apporto delle istituzioni, provinciale e regionale, poco si potrà aggiungere a quanto fatto con sacrifici e tanta buona volontà dalle piccole realtà locali”.
“In Basilicata – aggiunge Napoli – manca un piano ambientale dei rifiuti.Le discariche sature non vengono integrate con altri centri di raccolta. Il termovalorizzatore di Potenza è fermo ai box da anni, mentre gli impianti di compostaggio sono assenti. Nessuna progettualità indirizza le realtà comunali verso obiettivi comuni che guardino al riciclaggio come ad una fonte economica non più eludibile. Eppure in Basilicata nessuno sembra accorgersene. E’ allora affidata ai cittadini l’unica e forse ultima possibilità di riciclare qualcosa: cambiare la classe di governo regionale quale presupposto di una inversione di tendenza che, ultimi dati alla mano, ci vede come una razza in via di estinzione”.