Napoli: “Il male oscuro della società”

“Va da sé che la crescita sociale ed il benessere economico della Basilicata dipendono dalla capacità di porre in essere un nuovo e più profondo rapporto tra politica e società”

&ldquo;Le notizie di questi giorni segnano una brutta pagina della storia di questa Regione. Spetter&agrave; alla Magistratura chiarire eventuali responsabilit&agrave;. Il problema da affrontare &egrave; la questione morale che affligge la nostra realt&agrave; in uno al rapporto politica-societ&agrave;&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; il pensiero del vice presidente del Consiglio regionale, Michele Napoli.<br /><br />&ldquo;Domandarsi cosa sia oggi la societ&agrave; lucana e se ognuno di noi sta facendo fino in fondo la propria parte &ndash; dice Napoli – &egrave; il modo pi&ugrave; corretto per superare le polemiche e superare l&rsquo;immagine di una Regione nella quale l&rsquo;agire quotidiano appare nutrirsi di mezzucci, raccomandazioni, favori e logiche clientelari. Sbagliano profondamente coloro i quali accomunano ad un manipolo di persone, che pare abbia posto in essere condotte delittuose e assunto comportamenti contrari ai principi etici e morali, l&rsquo;intero sistema sanitario lucano, che annovera professionisti integerrimi e onesti che, quotidianamente, e con abnegazione mettono al primo posto dei loro valori la vita e gli interessi dei pazienti. Lo dobbiamo soprattutto ai giovani, i primi che esigono un cambiamento di rotta ed un futuro migliore. Va da s&eacute; che la crescita sociale ed il benessere economico della Basilicata dipendono dalla capacit&agrave; di porre in essere un nuovo e pi&ugrave; profondo rapporto tra politica e societ&agrave;. Che in Basilicata le classi dirigenti tendano a pratiche assistenzialiste e pratichino metodi clientelari &egrave; fuori di dubbio, cosi come l&rsquo;abitudine di preferire percorsi garantiti, invece di rivendicare migliori condizioni di contesto generale. Da qui la necessit&agrave; di guardare in faccia la realt&agrave; ed agire con coraggio&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Le chiavi di volta &ndash; sottolinea il Vice presidente del Consiglio regionale – sono il superamento di logiche perverse ed una rivoluzione culturale. Il consenso lo si deve conquistare dando prova della capacit&agrave; di soddisfare l&rsquo;interesse generale e non particolare, bandendo l&rsquo;utilizzo assistenziale delle risorse pubbliche. Una cambio di rotta al quale devono contribuire tutte le componenti della societ&agrave; lucana. Spetta alla stessa produrre gli anticorpi sociali e culturali laddove le classi dirigenti mostrino il loro lato peggiore, senza dover attendere l&rsquo;intervento di autorit&agrave; estranee al rapporto governanti – amministrati. Solo cos&igrave; si potr&agrave; arginare il fenomeno dell&rsquo;emigrazione dei nostri giovani migliori che negli anni hanno cos&igrave; inteso affermare la loro personalissima dichiarazione di indipendenza, hanno rinunziato alla rete di protezione che caratterizza la societ&agrave; lucana rifiutando di vivacchiare in perenne attesa del &lsquo;posto&rsquo;, del &lsquo;favore&rsquo;, del &lsquo;permesso&rsquo;. Quel che necessita &egrave; cancellare la fotografia di una Basilicata emblema di quel provincialismo indolente, che inibisce la libert&agrave;, proibisce l&rsquo;affermazione di s&eacute; ed alimenta logiche perverse, nelle quali il merito, la responsabilit&agrave;, le competenze e l&rsquo;impegno appaiono solo meri termini sbiaditi.&nbsp; E&rsquo; civile una societ&agrave; nella quale vengono esclusi dal recinto dei diritti coloro i quali di quei diritti sono portatori naturali? E&rsquo; per davvero civile una societ&agrave; nella quale si tollerano pratiche illecite o eticamente deprecabili che rendono mediocre e poco efficace un sistema sanitario rispetto alle esigenze di salute dei cittadini? Quanto la mancanza di trasparenza e di meritocrazia alimenta la fuga dagli Ospedali o &egrave; causa di cure meno appropriate per quanti sono affetti da patologie tumorali, malattie rare, disabilit&agrave; e cronicit&agrave;? Nella risposta il motivo per il quale la sanit&agrave; lucana fa registrare un lento e progressivo regresso rispetto alla capacit&agrave; di garantire sul territorio l&rsquo;applicazione dei livelli essenziali di assistenza e degli standard qualitativi di molte prestazioni sanitarie&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Perch&eacute; mai, a parit&agrave; di risorse &ndash; &egrave; la riflessione di Napoli – la qualit&agrave; e l&rsquo;efficacia dei servizi sanitari erogati in Basilicata &egrave; inferiore a quella che si riscontra in altri contesti territoriali? E&rsquo; nella minore dotazione di capitale sociale la spiegazione. E&rsquo; questo il male profondo della Basilicata, atteso che il capitale sociale &egrave; quella grandezza intangibile che ha a che fare con il senso civico dei cittadini, con la fiducia verso gli altri, con la partecipazione alla vita democratica, con la creazione di relazioni di fiducia e solidariet&agrave; e, aggiungo, con il rispetto delle norme sociali e morali. Un male profondo si cura non seguendo la regola del &lsquo;cos&igrave; fan tutti&rsquo;, non &lsquo;facendosi i fatti propri&rsquo; o &lsquo;girandosi dall&rsquo;altra parte&rsquo;. Certo, sar&agrave; la Magistratura, nel rispetto dei diritti delle parti, a fare chiarezza sui fatti che sono emersi in questi giorni. Una cosa &ndash; conclude Napoli – va detta con chiarezza: nessuno spazio di azione per quanti risulteranno aver tratto vantaggio e profitto speculando sulla salute dei cittadini&rdquo;.<br />

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