Il consigliere regionale del Pdl commenta il risultato dell’assemblea dei soci di Acquedotto lucano ed afferma che molte contrade della provincia di Potenza non hanno ancora una rete idrica e fognaria
“Il patrimonio idrico della Basilicata rappresenta una delle maggiori risorse del nostro territorio, ma la gestione genera ragionevoli dubbi sulla capacità non solo di tutelare questo prezioso patrimonio, ma anche di garantire l’utilizzo dell’acqua potabile a tutti i cittadini. Se dall’assemblea dei soci di Acquedotto lucano emerge un bilancio positivo sull’operato dell’ente regionale, tutto questo non risponde e corrisponde alle esigenze di quanti, appena a pochi chilometri dal capoluogo, ancora oggi, fanno uso di acqua di pozzo”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pdl Michele Napoli, per il quale “è cosa nota che molte contrade della provincia di Potenza non hanno ancora una rete idrica e fognaria e che non è stato ancora preparato un piano per tamponare il problema della dispersione delle acque”.
“Ci sono servizi che vanno garantiti a tutti i cittadini – afferma ancora l’esponente del Pdl – e uno dei ruoli di Acquedotto lucano dovrebbe essere questo oltre che attuare una politica concreta per la riduzione delle tariffe. L’autonomia raggiunta dalla Basilicata per quello che riguarda la gestione delle acque, legata in passato ad acquedotto pugliese, ha rappresentato un passo importante per la nostra regione. Al contrario, riscontriamo la presenza del solito carrozzone regionale, utilizzato come serbatoio di clientelismi che danneggia la reale efficienza di una struttura che avrebbe dovuto snellire e migliorare il rapporto con i cittadini”.
“Per quanto concerne la gestione complessiva della risorsa idrica – conclude Napoli – bocciamo, senza nessuna possibilità di appello, l’operato della Giunta regionale. L’esecutivo ha sempre evitato di metter mano alla riforma dei consorzi di bonifica e non ha mai risolto l’increscioso problema dei depuratori delle acque, strutture obsolete e, in taluni casi, vedi Val D’Agri, del tutto inutilizzati.
Una politica incoerente, che non rispetta e non tutela le nostre risorse naturali e che, puntualmente, attua una campagna di comunicazione fuorviante”.