Per il capogruppo del Pdl ai segnali positivi del Governo centrale si contrappone la stasi assoluta della Giunta regionale
“Il Governo con il Dl sull’occupazione ha fatto un passo in avanti per dare una prima risposta di lavoro a favore delle giovani generazioni. Si pensi che al Sud si creeranno, nel 2013-2014, circa 80mila nuovi posti. In controtendenza, invece, la situazione locale. Siamo ancora in attesa del Piano regionale del lavoro più volte annunciato dalla Giunta regionale e dai quattro assessori che, tra la precedente e questa legislatura, si sono alternati al dipartimento Formazione-Lavoro”. E’ il commento del capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Michele Napoli, il quale sottolinea che “quello del Governo è un provvedimento concreto e positivo soprattutto per il Sud e per i giovani che potranno beneficiare ora di contratti d'assunzione (a tempo determinato ed indeterminato) ad un regime 'tasse zero'”. <br /><br />“La strategia di puntare sullo sviluppo del Mezzogiorno per far ripartire l'economia dell'intero Paese– sottolinea il consigliere – è dunque al centro del pacchetto di misure approvato dal Governo: una scelta lungimirante al pari di quella di scongiurare l'aumento dell'Iva, così come fortemente richiesto dal Pdl. E non solo per i giovani senza lavoro: il Decreto legge prevede agevolazioni pure per i soggetti over50, disoccupati da oltre dodici mesi che – evidenzia Napoli – nelle regioni meridionali sono sempre più numerosi a causa delle crisi di aziende che hanno chiuso. In particolare, in via sperimentale per gli anni 2013, 2014 e 2015 è istituito presso il ministero del Lavoro un fondo per consentire alle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, ‘di corrispondere le indennità per la partecipazione ai tirocini formativi’. Di rilievo è inoltre l’impegno a garantite le risorse per gli ammortizzatori sociali per poter sostenere gli operai espulsi dal mercato del lavoro”.<br /><br />“Dunque, se a livello nazionale si sta testimoniando che è possibile intervenire per cominciare ad affrontare l’emergenza sociale rappresentata dai giovani, specie laureati e specializzati, senza lavoro, e per dare risposte a chi il lavoro l’ha perso- continua Napoli – altrettanto non avviene a livello regionale. Sono proprio i sindacati confederali con le più recenti iniziative attorno al ‘Piano del Lavoro, della crescita e della Coesione’, come lo hanno battezzato, a denunciare i ritardi accumulati dalla Giunta regionale per la definizione ed approvazione di un piano, che è bene ricordare, risale al 2010 ed è costato centinaia di migliaia di euro solo di consulenze. Per non parlare dell’attività di formazione professionale, dell’apprendistato o del ‘famigerato’ reddito ponte che non hanno prodotto alcun risultato”.<br /><br />“La rimodulazione del programma Fesr 2007-2013, a nostro parere – conclude Napoli – può rappresentare un’occasione per correggere il tiro dallo spreco di risorse comunitarie ad impiego più efficace anche dando nuovo impulso allo strumento dell’apprendistato. Quanto invece al Piano regionale del lavoro adesso, a pochi mesi dalle elezioni, il rischio è di farlo diventare un programma elettorale e di buone promesse che è l’ultima cosa di cui i giovani hanno bisogno”.<br />