Muro Lucano, sindaco su agricoltura nelle aree interne

“In questi giorni ho dovuto predisporre delle ordinanze su segnalazione del servizio veterinario dell’Asl . 2 di Potenza riguardanti dei focolai di Febbre Cattarale degli ovini ossia la  Lingua Blu. Un atto necessario e dovuto ma che comporta direttamente conseguenze disastrose ai piccoli allevatori”. Lo dichiara il sindaco di Muro Lucano Gerardo Mariani. “Senza addentrarmi in disquisizioni  tecniche non essendo un veterinario o un esperto del settore da sindaco di una comunità montana con presenza di aziende agricole a conduzione familiare devo fare alcune considerazioni – continua Mariani – l’ordinanza prevede come da legge il sequestro dell’allevamento ed altre misure che possono arrivare anche all’abbattimento di bestiame se il Veterinario ufficiale lo ritiene opportuno per evitare il diffondersi dell’epidemia. In piccole aziende del nostro territorio in ogni caso vi è stata una sensibile moria per effetto della Lingua Blu”. Per il primo cittadino di Muro Lucano, a prescindere dai casi che puntualmente si ripetono nelle aziende della Basilicata bisogna oltre alla prevenzione è necessario attuare una politica sostegno alle piccole aziende del settore primario.
“ Nel caso specifico della lingua blu è necessaria una attività di prevenzione da parte degli allevatori che comporta insetticidi specifici – conclude Mariani – ma senza far giri di parole il punto anche una accurata cura degli ambienti e l’utilizzazione di focale resta la difficoltà finanziaria per  dei piccoli allevatori o aziende a conduzione familiare. La perdita del bestiame specie in una economia di mera sopravvivenza è una jattura economica.  Poi si aggiungono altre difficoltà finanziarie insormontabili  dall’acquisto di specifici insetticidi alla manutenzione degli ambienti con costi  enormi dall’energia o alla mancanza di acqua mentre i redditi dell’agricoltura nelle zone interne sono sempre più ridotti.
Apprezzo l’attività messa in campo dal dipartimento delle politiche agricole e dall’assessore Braia ma non basta per l’attività e la salvaguardia delle  piccole e micro aziende lucane nella zone interne: hanno perenne difficoltà ad ottenere acqua potabile, non hanno  rete fognarie adeguate, hanno costi energetici  sempre più elevati e la lista può continuare. La domanda è come possono continuare nella loro attività ed aggiungo come è possibile che un giovane continui l’attività di famiglia o metta in campo una nuova azienda?. E’ una impresa che scoraggerebbe anche il più volenteroso.  Detto in parole semplici: non riuscirebbero ad ottenere un reddito dignitoso.  Ma  sulle  nuove generazioni bisogna puntare e con interventi reali ed efficaci, considerando che in tantissime aziende agricole il più “giovane” ha 70 anni. Non è una battuta ma la realtà. Sarò brutale ma un giovane allo stato attuale preferirebbe cercare altra occupazione seppur sottopagata oppure lo stato di disoccupazione  ma non l’attività agricola Se ogni anno si deve subire una delle varie epidemie; oppure le emergenze atmosferiche e poi anche affrontare le difficoltà economiche di un’attività di sussistenza diventa una impresa impossibile.  Mi farò carico delle loro legittime richieste chiedendo un incontro formale per iscritto al presidente della Regione Marcello Pittella ed all’assessore regionale Luca Braia. Le soluzioni non possono essere i soliti bandi per giovani che prevedono  un sostegno finanziario sull’investimento. Sono misure inadeguate ed insufficienti. E’ necessario sostenerli con una forma di reddito ma legato alla produzione ed ai risultati. La reale esigenza è poter avere una base economica per poter svolgere l’attività senza preoccupazione. Sia chiaro che non è una forma di assistenzialismo ma al contrario un accompagnamento a poter svolgere con serenità il lavoro agricolo. di Poi a quei “Soloni “ che credono che sostenere gli allevatori e le imprese familiari delle aree interne significa spendere invano denaro pubblico vorrei solo ricordare che una montagna ben curata previene il dissesto idrogeologico ed altri disastri ambientali.  Frane, fiumi pieni di detriti, esondazioni  sono causati anche da una montagna maltrattata e abbandonata. Senza giri di parole o si attuano misure di reale accompagnamento soprattutto per i giovani del oppure l’agricoltura produttiva sparirà nelle aree interne.
In questi mesi ho avuto diversi incontri con le aziende agricole e le associazioni di categoria . I nostri coltivatori  voglio continuare le loro attività ma per loro sta diventando sempre più difficile e se non impossibile. Le loro richieste sono semplici: acqua , strade, energia meno costosa ;  credito agevolato e sostegno al reddito per chi vuole continuare l’attività di famiglia o per chi voglia iniziarne a fare agricoltura e zootecnia".

bas 02

    Condividi l'articolo su: