Al via domani a Muro Lucano la tre giorni dedicata alla Battaglia di Numistro tra Annibale e Marcello promossa dal Centro Iniziative Sociali in collaborazione con Evropa Antiqva. Si parte alle 18,30, nella sala consiliare, in Piazza Don Minzoni, con un convegno sugli aspetti storici e archeologici dello scontro tra romani e cartaginesi che nel 210 a.C. funestò la tranquillità di un piccolo insediamento fortificato, Numistro appunto, situato in territorio murese a circa 6 chilometri dal centro abitato attuale.
Interverranno il prof. Francesco Calabrese, classicista; il dott. Giuseppe Gioey Guerra, archeologo specializzato; il dott. Gioal Canestrelli, archeologo e presidente dell'Istituto di Archeologia sperimentale Fianna ap Palug; e l'ing. Giuseppe Cascarino, presidente dell'associazione culturale Decima Legio.
Secondo le fonti storiche (da Tito Livio a Plutarco) e le evidenze archeologiche emerse finora in diversi studi, proprio a Numistro si svolse un episodio della lunga contesa tra Roma e Cartagine per il dominio sulla penisola e sul Mediterraneo.
“La Battaglia di Numistro è un occasione importante per poter discutere di un processo storico molto significativo, che è quello delle guerre puniche”, spiega il prof. Francesco Calabrese, esperto di storia antica, sottolineando che “le guerre puniche, difatti, non furono semplicemente uno scontro tra le potenze romana e cartaginese, bensì segnarono un momento importante per il controllo di un’area geopolitica, tutt’ora rilevante, qual è quella del Mare Nostrum, allocuzione con la quale i romani intendevano il Mediterraneo, all’epoca luogo di scontro tra civiltà profondamente diverse”.
“Allo stato attuale la ricerca archeologica in questo territorio, in particolare nell’area dell’antica Numistro, vanta alcuni studi a carattere scientifico, dovuti perlopiù all’attività di ricerca archeologica effettuata nel corso degli ultimi decenni dalla Soprintendenza archeologica della Basilicata”, spiega l'archeologo specializzato Giuseppe Gioey Guerra.
“In anni recenti la collaborazione tra l’Istituto universitario di ricerca in Archeologia iberica dell'Università di Jaén, la Scuola spagnola di Storia e Archeologia di Roma e la Scuola di specializzazione in Beni archeologici di Matera dell'Università della Basilicata ha consentito di gettare le basi per l’impostazione di un progetto di ricerca incentrato sull’identificazione delle tracce dell’evento bellico che interessò quest’area nel 210 a.C. I dati scaturiti dalle prime indagini dei siti – continua Guerra – devono necessariamente essere messi a sistema con tutti gli altri elementi potenzialmente acquisibili dall’analisi di un contesto più ampio nel quale predomina la centralità topografica di quest’area pedemontana compresa tra la fiumara di Muro e quella di Bella, nel periodo di massima occupazione tra la metà del IV e gli inizi del III sec. a.C. I resti del recinto fortificato di Raia San Basilio consentono di definire un contesto particolarmente interessante dal punto di vista archeologico. Le diverse fonti storiche che riportano l’evento bellico del 210 a.C. permettono di ipotizzare una persistenza delle strutture difensive probabilmente a quel tempo ancora efficaci sotto il profilo bellico”.