“In una epoca in cui intere generazioni pagano tra i prezzi più alti di una crisi che li colloca ai margini della organizzazione del lavoro, dando così vita a livelli di sperequazione e di disuguaglianza inimmaginabili e insopportabili, pensare di inserire nella legge di bilancio regionale una ‘postilla’ volta a salvare pochi intimi amici, da la misura delle classi dirigenti di questa regione… che poi tra i firmatari della proposta vi sia anche qualche consigliere regionale interessato dalle ultime notizie di cronaca chiarisce anche il quadro delle cose di cui stiamo parlando. SeL – dichiara in una nota la coordinatrice regionale di Basilicata Maria Murante – non è contraria alla stabilizzazione di lavoratrici e lavoratori, premesso però che misure di stabilizzazione dei lavoratori: non siano elusive del precetto costituzionale secondo cui l’assunzione all’interno della pubblica amministrazione passa attraverso altrettanto pubbliche selezioni, chiare e non pilotate; siano collocate all’interno di un piano generalizzato – su scala europea, nazionale e regionale – finalizzato alla piena occupazione; non rappresentino un processo sistemico di ‘clientelarizzazione’ ad uso e consumo di classi dirigenti che utilizzano la cosa pubblica come strumento di riproduzione del consenso e della propria autoconservazione. È con queste premesse che SeL diffida questo consiglio regionale – che nessuna autorità morale conserva, e forse dimentico anche dei reali motivi che portano alle elezioni anticipate – a perpetrare azioni lesive, quale si configurerebbe l’approvazione della ‘postilla’ sui collaboratori, del minimo patto etico che sempre dovrebbe presiedere l’amministrazione della cosa pubblica”.
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