Mozione Gabriele Del Grande, il plauso di Romaniello

Il consigliere esprime soddisfazione per l’approvazione all’unanimità dell’Assemblea regionale del documento di cui è il primo firmatario. “La situazione del giornalista è solo uno degli innumerevoli casi di detenzioni illegittime in Turchia”

Soddisfazione per l&rsquo;approvazione all&rsquo;unanimit&agrave;, dal Consiglio regionale della Basilicata, della mozione sulla richiesta di liberazione immediata del giornalista e blogger Gabriele Del Grande illegalmente detenuto dalle autorit&agrave; turche &egrave; stata espressa dal consigliere Giannino Romaniello (Gm), esponente del Movimento Democratici Progressisti, primo firmatario del documento.<br /><br />&ldquo;Il Consiglio regionale &ndash; sottolinea Romaniello -, oltre ad esprimere piena solidariet&agrave; al giornalista e auspicare la immediata liberazione, ha impegnato il Presidente e la Giunta regionale, ad inviare all&rsquo;ambasciatore turco in Italia una protesta ufficiale nella quale si evidenzi la necessit&agrave; di una liberazione immediata del nostro connazionale e, pi&ugrave; in generale, si esprima l&rsquo;auspicio che i principi di libert&agrave; stampa, di opinione, di libera associazione politica e sindacale e di laicit&agrave; dello Stato vengano al pi&ugrave; presto ripristinati in un paese candidato ad entrare a far parte della Unione Europea. La mozione ricorda come Del Grande da anni si occupi di documentare i flussi migratori nel blog Fortress Europe e che in passato &egrave; stato pluripremiato per il film &lsquo;Io sto con la sposa&rsquo; presentato anche alla mostra del cinema di Venezia. Negli ultimi tempi si stava occupando di raccontare la guerra in Siria attraverso le testimonianze di chi scappa dalla guerra e dall&rsquo;Isis l&#39;ha vissuto sulla propria pelle&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il giornalista, in Turchia dal 7 aprile scorso &ndash; ricorda il consigliere – &egrave; stato fermato il 9 aprile dalla polizia turca al confine con la Siria e, pur se con i documenti in regole e senza alcuna contestazione di reato, trattenuto nel centro di identificazione e di espulsione di Hatay e successivamente trasferito a Mugla, sempre in un centro di identificazione ed espulsione. Del Grande &egrave; tuttora detenuto illegalmente dalle autorit&agrave; turche e privato di qualsiasi garanzia di difesa, senza possibilit&agrave; di comunicare n&eacute; di nominare un avvocato, tanto da dover ricorrere allo sciopero della fame per richiedere una tutela internazionale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La situazione del giornalista italiano &ndash; conclude Romaniello – &egrave; solo uno degli innumerevoli casi di detenzioni illegittime che stanno segnando ormai da mesi una vera e propria svolta autoritaria della Turchia, guidata da un regime che sta colpendo duramente i principi di libert&agrave; di stampa, di opinione, di libera associazione politica e sindacale e di laicit&agrave; dello Stato&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br />

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