Morte Colombo, il ricordo di Santino Bonsera

Il presidente del premio letterario Basilicata, Santino Bonsera ricorda il senatore a vita Emilio Colombo. “La sua morte colpisce innanzitutto la Basilicata per la forte presa che ha avuto sul popolo lucano e per la presenza costante nella vita politica della regione, della quale è stato, per così dire, il deus ex machina per oltre mezzo secolo, e priva del suo maggiore artefice il Premio Letterario Basilicata, di cui ha sostenuto il cammino sin dalla fondazione nel 1972, assecondandone le giuste ambizioni e svolgendo con signorile discrezione il suo ruolo di presidente onorario.
In oltre quarant’anni di vita dell’istituzione, ha espresso il massimo rispetto per l’autonomia e per la libertà intellettuale delle giurie. De resto, la sua concezione dei rapporti tra politica e cultura era incentrata sulla reciproca indipendenza e sulla netta distinzione dei ruoli, pur nella leale collaborazione che si sarebbe dovuta esprimere in una critica promovitrice che, in definitiva, è l’unico terreno sul quale la cultura può incontrarsi con la politica. La quale, se non è sorretta e guidata dall’impegno intellettuale, non ha la forza per rinnovarsi. Di qui l’accento che Colombo poneva sull’obbligo dello Stato e degli Enti territoriali ad apprestare provvidenze adeguate per la diffusione della cultura e per il sostegno all’associazionismo culturale, convinto com’era che una distorta e meschina politica culturale si risolve in un male per la stessa democrazia.
A conclusione di ogni edizione del “Basilicata”, canonici erano i suoi richiami al lavoro intellettuale come retroterra della democrazia e come legame civile per la natura stessa della cultura, che è quella di riflettere, giudicare, soffrire la Polis.
Il 24 settembre prossimo avrebbe certamente partecipato con i soci del Circolo Spaventa Filippi alla presentazione del Carteggio De Robertis-Piccioni. È la prima e l’ultima volta che risulterà assente alle manifestazioni del Premio, dopo 41 anni di indefettibile fedeltà al “suo” Premio. Purtroppo, non sentiremo più quelle dotte sintesi dei motivi culturali ed etico-politici che il Premio “Basilicata” ha proposto lungo oltre quarant’anni, sintesi che suscitavano ammirazione  per la lucidità e la perspicacia delle sue analisi, per l’ordito logico delle sue argomentazioni, per gli accenni a fatti e avvenimenti politici e diplomatici, non registrati dalla storia, con i quali esemplificava concetti e affermazioni".

bas 06

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