“La Regione Basilicata non ha ritenuto di occuparsi dell’incompatibilità, cosa credo debba fare questo Consiglio, per colmare una lacuna che genera confusione e allarmismo”
“La legge 2 luglio 2004 n. 165 dava la possibilità alle Regioni di normare, ai sensi dell’art. 122 , primo comma della Costituzione, in materia di incompatibilità. La Regione Basilicata, con Legge Regionale n. 3/2010, non ha ritenuto di occuparsi dell’incompatibilità, cosa credo debba fare questo Consiglio, colmando una lacuna”.<br />E’ quanto dichiara il consigliere regionale Francesco Mollica che aggiunge: “Lacuna che, con le varie interpretazioni delle norme riportate sui giornali, da parte di chi si cimenta a vario titolo, sta generando confusione e allarmismo circa incompatibilità e decadenze”.<br /><br />Per Mollica “il fatto più grave, in questo momento, sono senza alcun dubbio le dichiarazioni rilasciate da funzionari dell’Ufficio Legale della Regione che, addirittura, vanno oltre, elaborando distinzioni tra Presidente della Giunta, Assessori e Consiglieri. Dichiarazioni non rilasciate dal dirigente dell’Ufficio che ne avrebbe titolarità ma da funzionari che, per contratto, non hanno alcuna rilevanza esterna, ma questa è altra questione”.<br /><br />“Quanto finora riportato dalla stampa – continua Mollica – se non per piccole interpretazioni della norma vicine alla realtà, ha volutamente il sentore dello scoop sulla notizia fine a se stessa e non sulla corretta informazione dell’interpretazione della norma. Non esiste alcuna incompatibilità e, quindi, decadenza di alcuno.<br />Proprio in virtù di quanto asserito inizialmente e, cioè, che la Regione non ha legiferato ai sensi della L. 165/2004 , risulta in vigore la norma del 1981 n. 154.<br />Quest’ultima stabilisce all’art. 3 , comma 4: ‘colui che ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile o amministrativo… omissis’. Pertanto, dalla semplice lettura risulta, anche ai profani, che sarebbero escluse le cause penali nel caso di specie. Potrebbe, invece, configurarsi l’incompatibilità al momento di una eventuale condanna, dinanzi al giudice civile, qualora la Regione, costituitasi parte civile nel procedimento , inizi l’azione di eventuale risarcimento dovuto al danno di immagine della stessa. Tutte le altre interpretazioni sembrerebbero destituite di fondamento giuridico e solo il frutto di letture improvvisate e non fatte con i combinati disposti della legge”.<br /><br />“Non so chi ha interesse a minare, già dall’inizio, questa Legislatura – afferma il consigliere. Dovrebbe, invece, occuparsi dei gravi problemi che la Regione ha e, si comprenda bene, che se questa Regione è giunta a questo stato lo si deve ad un apparato non in grado di risolvere le questioni ma di confonderle ancora di più, con procedure e leggi che pesano sull’intera comunità lucana.<br />A questo si deve aggiungere una classe politica che non riesce a dare segnali di chiarezza e di prese di posizioni nette nei confronti di chi dimostra di essere incapace nel far funzionare la macchina burocratica”.<br /><br />“Sarà colpa di quel ‘famoso’ clientelismo di cui gli uffici della Regione non sono indenni? – si chiede Mollica. Al posto del neo presidente Pittella – conclude – aprirei gli occhi, le orecchie ed anche la mente, per comprendere che c’è qualcuno che lo vuole azzoppato, molto probabilmente perché il cambiamento dichiarato potrebbe ledere interessi propri di chi, questa Regione, l’ha ridotta nello stato in cui versa”.<br />