Molinari (Articolo Uno – Mdp) su indennità guardie mediche

 Il responsabile organizzativo provinciale di Potenza di Articolo Uno-Mdp, Antonello Molinari, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“La decisione della Giunta Regionale di Basilicata di chiedere alle guardie mediche lucane la restituzione di presunte indennità indebitamente percepite per un ammontare di circa 18 milioni di Euro, senza peraltro alcuna forma di confronto con gli operatori medici del servizio di continuità assistenziale ma meramente mediante comunicazioni burocratiche successive ai rilievi della Corte dei Conti, rischia di privare la comunità regionale di una presenza preziosa ed insostituibile come quella dei medici di guardia, di vitale importanza soprattutto nei piccoli centri.
D’altronde le indennità contestate sono state negoziate in base all’accordo collettivo nazionale della categoria medica e riguardano aspetti connessi alle problematicità dell’espletamento del servizio di continuità assistenziale nelle peculiari condizioni orografiche, sociali e demografiche della Basilicata, quali il rischio per il lavoro notturno in sedi disagiate, l’assistenza anche alla popolazione pediatrica e l’usura dell’auto privata utilizzata per raggiungere la sede di lavoro.
Le cronache degli ultimi mesi- con i reiterati atti di violenza perpetrati a danno dei medici di guardia, in particolare subiti dalle donne- ci raccontano i rischi concreti per la propria sicurezza ed incolumità fisica a cui sono sottoposti questi operatori sanitari nelle trincee periferiche in cui agiscono, spesso in sedi obsolescenti e non proprio all’altezza del delicato compito a cui devono assolvere, anche nella dotazione infrastrutturale di attrezzature.
E’ lapalissiano che la mancata corresponsione delle indennità oggetto di contestazione da parte della Corte dei Conti, unitamente alla restituzione delle somme percepite per queste indennità da un decennio a questa parte, con una decurtazione mensile di circa 600-700 Euro, disincentiverà i medici dal fornire il servizio di continuità assistenziale in Basilicata, aggravando anche in prospettiva futura la preannunciata carenza dei medici determinata dal numero “chiuso” imposto per l’accesso alla facoltà di laurea in Medicina, con la nefasta conseguenza che il territorio lucano si troverà privo o carente di medici di medicina generale, poiché in pochi garantiranno l’assistenza in condizioni non gratificanti.
Mi auguro che immediatamente venga attivato un costruttivo confronto fra i medici di guardia e i competenti organi della Regione Basilicata al fine di individuare soluzioni che non mortifichino, anche dal punto di vista economico, la dignità e la professionalità dei medici e sia in grado di garantire l’essenziale presidio sanitario e sociale della guardia medica in tutti i comuni lucani, così come attualmente avviene con i medici di guardia che ogni notte e nei giorni prefestivi e festivi, in qualsiasi condizione meteorologica, assicurano il servizio, in modo capillare su tutto il territorio.”
bas04 

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