Modello “tagesmutter”, Guarino: servizio eccellente da replicare

“Il modello sperimentale delle tagesmutter – mamme di giorno- proposto nella nostra regione come modello di cura per la conciliazione vita famigliare-lavoro, in particolare nei tre comuni di Brindisi di Montagna, Castronuovo S.Andrea, e Miglionico, su iniziativa del Dipartimento della Giunta Regionale e realizzato dall’ Istituto Pilota nell’ ambito dell’ Intesa tra Dipartimento delle Pari Opportunità e Regione Basilicata al fine di innalzare la presenza delle donne nel mercato del lavoro, rappresenta un ottimo modello verso il quale orientare i prossimi interventi di welfare nella nostra regione, riferita alla cura dei bambini, perché maternità, lavoro, discriminazioni sono tre termini sempre più correlati”. Lo dichiara Liliana Guarino, consigliera di Parità della Provincia di Potenza.
“La maternità – prosegue – rappresenta il motivo principale di abbandono del lavoro da parte delle donne, è un evento che allontana una donna lucana su due dal mercato del lavoro, oppure la fa cadere nel lavoro nero in un contesto già caratterizzato da bassa partecipazione delle donne alla realtà produttiva e da bassi tassi di fecondità con 1,1 figli in media per donna. Nella nostra regione in particolare, questo assioma diventa ancora più drammatico, perché la maternità è proprio la determinante dell’inattività femminile, dopo la maternità le donne non tornano più al lavoro o non cercano più lavoro. Le cause sono molteplici e ormai risapute, la quasi assenza di una rete di servizi sociali, di cura per anziani e di asili, la non educazione ad una equa distribuzione dei compiti e delle responsabilità tra uomini e donne, l’organizzazione dei tempi delle città non pensata per la donna che lavora e affidata a leggi nazionali che gli amministratori, troppo distratti da problemi di diversa natura, stentano a far decollare.
Eppure il lavoro e la conciliazione in Basilicata più che altrove potrebbe essere la leva dello sviluppo regionale.
Auspico – conclude Guarino – che per il futuro questo modello sperimentale possa diventare azione di sistema e realizzato in ogni comune della Basilicata, in questo modo si creerebbe una rete capillare di servizi su tutto il territorio che aiuterebbe le donne lucane ad essere madri, mentre ora sono quelle con il più basso tasso di fecondità in Italia, aiuterebbe a ridurre lo spopolamento dei piccoli comuni e creerebbe occasioni di lavoro, sia per la gestione del servizio sia per dare alle donne madri l’ opportunità di ritornare al lavoro fuori casa”.

BAS 05

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