Mobilità, Vaccaro (Uil): accelerare misura “buoni-lavoro”

“Il rischio per circa 30.000 lavoratori italiani in mobilità di rimanere privi sia del trattamento di sostegno al reddito che della pensione stessa deve far accelerare l’attuazione della misura “sostegno al reddito” prevista nel Patto di Sistema “Obiettivo Basilicata 2012”. E’ quanto sostiene il segretario generale regionale della Basilicata della Uil Carmine Vaccaro.
"A più di un anno dall’introduzione della norma che ha, di fatto, allungato fino a diciotto mesi la data per il godimento della pensione – sottolinea – non è ancora certa la sorte di quei lavoratori posti in mobilità prima della sua entrata in vigore. Infatti, malgrado fosse prevista una clausola di salvaguardia per quei soggetti che avessero maturato i requisiti necessari a partire dal 1° gennaio del 2011, tale misura, limitata a soli 10.000 lavoratori, è subordinata alla definizione di una graduatoria da parte dell’Inps che a tutt’oggi non è ancora stata elaborata. Di conseguenza, non è ancora stato emanato l’apposito Decreto Interministeriale che potrebbe, inoltre, garantire a quei lavoratori non ricompresi tra i 10.000 almeno il godimento di un ulteriore periodo di mobilità sino al raggiungimento della effettiva data di pensionamento. Questo clima di incertezza, poi -aggiunge Vaccaro- è aggravato dalle differenti stime sul numero di lavoratori coinvolti. È paradossale che il Sottosegretario al Lavoro Bellotti ne ipotizzi 1.200 mentre il Civ dell'Inps parli, forse più realisticamente, di 45.000 unità. Oggi, in assenza del mancato completamento della graduatoria e in considerazione del fatto che non è stato ancora emanato il previsto decreto interministeriale, torna a manifestarsi in tutta la sua criticità la situazione per questi lavoratori. E’ pertanto necessario che il Ministero, continui, in ogni caso, ad autorizzare l'Inps al pagamento dell’indennità in via provvisoria perché non dovranno essere i lavoratori a pagare ritardi di Inps e Ministero rimanendo senza alcun reddito per colpe non loro. Contestualmente – aggiunge Vaccaro – siamo impegnati a tradurre in operatività la misura dei buoni-lavoro con l’obiettivo di integrare il reddito per 3mila euro netti complessivi l’anno ad ogni lavoratore presente nelle liste di mobilità in deroga alla data del 30 giugno scorso, con priorità per la platea storica (che hanno un reddito ridotto dagli abbattimenti economici intercorsi negli anni) che possono svolgere lavoro occasionale ed accessorio tra i quali figurano come beneficiari della misura anche cassaintegrati, titolari di indennità di disoccupazione o di indennità di mobilità”.

BAS 05

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