"Bisognerebbe affrontare sotto il profilo politico ma forse anche psicologico quel fenomeno strano che è la memoria selettiva, per cui, da ultimo, il segretario dei Verdi lucani Mario Di Dio che nel ricordare tutte le occasioni in cui può dire 'noi c'eravamo' dimentica quelle in cui il suo partito era impegnato nella richiesta di postazioni".
Lo afferma Domenico Mitidieri sindaco di Lagonegro ed esponente della direzione regionale del Pd.
"Esercitandosi in quello che sembra il fenomeno del momento, ossia ergersi a fustigatori di costumi, – prosegue Mitidieri – Di Dio si chiede se il presidente della Regione utilizzi i treni, e da questo fa discendere addirittura una richiesta di dimissioni per fare spazio al nuovo che, guarda caso, ha i tratti proprio dei verdi. Se questi fossero i problemi la Basilicata potrebbe dirsi spensierata, tra i treni, le camminate a piedi e i pranzi in fast food e autogrill consumati dal governatore per risparmiare tempo e denaro pubblico, ma credo che la serietà del momento imporrebbe a chi si sente impegnato in politica di non citare solo i problemi della gente e di una crisi economica senza precedenti, ma di provare ad affrontarli e su questo costruire giudizi, partendo da se stessi. Magari Di Dio potrebbe essere costretto a dare la stesso giudizio dato dagli elettori dall'esperienza dei Verdi in Rivoluzione Civile".
"Se poi – conclude Mitidieri – Di Dio vuole proprio occuparsi di servizi pubblici può farlo chiedendo lumi a quell'esponente del suo partito, Giovanni Mussuto, per il quale sono state spese riunioni lucane e romane pur di ottenere un posto nel consiglio di Amministrazione di Acquedotto Lucano. Magari avrebbe modo di non fare proclami ma di occuparsi di questioni reali almeno in un settore".